Stare accanto ad una persona ammalata non è sempre facile. Spesso ci si sente impotenti davanti alla sua sofferenza e ci domandiamo come sia possibile sopportare tutto ciò.
Dall’altro lato, però, è necessario avere quella forza d’animo e di volontà per far sì che la nostra presenza accanto a loro sia un vero supporto, una vera compagnia, una vera amicizia. Quali sono le migliori compagne di viaggio, sia del malato che di chi lo assiste?
Gli ammalati: siano essi in ospedale, a casa o nelle case di cura. Ognuno di loro ha una storia a se ed una dignità che va sempre rispettata.
Stare accanto agli ammalati
Quando pensiamo alla grotta delle apparizioni di Lourdes, una immagine che subito ci viene in mente è quella dei tanti ammalati, anche in carrozzina o in barella, che accorrono ed aspettano di raggiungere quel posto per chiedere la Grazia a Maria, non solo fisica, ma anche spirituale e la forza di continuare a lottare.
Lei, dal canto suo e ne siamo più che certi, ascolta ogni preghiera e stende la sua mano su tutti loro cosi che, una volta tornati a casa, siano proprio gli ammalati a non si sentirsi più soli, ma vedano in Lei quella mamma che assiste e cura tutti i suoi figli.
Ma c’è un’altra presenza importante accanto agli ammalati: quella di ciascuno di noi. Che siamo parenti, amici, medici, infermieri, operatori sanitari o sociali: chiunque si prodiga per aiutare un ammalato o assisterlo, è come se assistesse Gesù.
Dobbiamo, però, constatare il fatto che non è sempre facile per tutti. Molte volte vediamo che l’ammalato soffre, vorremmo poter fare qualcosa di più per lui o per lei, ma ci sentiamo impotenti e ci chiediamo, anche, “come è possibile che Dio permetta tanta sofferenza e non aiuti quella persona”. Un pensiero che mina la nostra anima e ci fa sembrare fragili.
Come aiutarli
Ci sentiamo in colpa, inadeguati: come possiamo dare sostegno, conforto e forza a chi soffre o sta affrontando la malattia se non lo siamo, forti, prima noi? E, se l’ammalato ci vede così, come può sentirsi aiutato?
Non dobbiamo scoraggiarci di fronte a questo perché c’è un’arma più forte e più potente di tutte, che aiuta per primi noi: la preghiera. Iniziamo a non far trasparire troppo queste sensazioni di “non riuscire a far nulla per aiutarli”: molto spesso, all’ammalato basta anche solo la nostra compagnia, il nostro ascoltarlo, il nostro tenergli la mano e guardarlo negli occhi.
Assistere un ammalato non significa essergli vicino solo per le sue esigenze. Lo dicevamo prima: ascoltarlo, fargli compagnia, guardarlo negli occhi e pregare insieme a lui. Perché la preghiera fatta insieme dà una consolazione maggiore, rispetto a se fatta nella solitudine.
Ecco anche il motivo per cui, molti ammalati, anche se in precarie condizioni, vogliono comunque viaggiare e recarsi a Lourdes o, anche, in altri luoghi mariani o di fede. Perché lì, con la preghiera, con la Santa Messa, sentono la presenza di chi soffre come loro, di Maria e di Gesù rispetto a come sono a casa, a volte soli, ed assistiti solo se serve.
La preghiera a Maria per gli ammalati
La Vergine Maria ascolti ancora di più la preghiera di questi suoi figli provati in anima e corpo e dia loro forza e consolazione nell’affrontare la prova.
Innalziamo, insieme a loro, la nostra preghiera:
“Signore mio Dio, accoglimi nella tua misericordia
in questo momento in cui sono ammalato/a.
Con il desiderio di ottenere la guarigione,
le mie forze non sono sufficienti;
ho bisogno di Te per darmi l’energia necessaria,
affinché possa superare la malattia.
Oh Spirito Santo, fortifica la mia fede,
innalza la mia speranza, mantienimi ottimista
e fiducioso/a nella guarigione.
Dona saggezza ai medici
e a tutti i professionisti della salute.
Dalle tue mani proviene il miracolo della salvezza;
per questo, spargi la tua benedizione sopra di me,
preserva la mia vita, concedimi il dono della salute
e Ti darò grazia ora e sempre. Amen!
Maria aiuto dei Cristiani, PREGA PER NOI!
Salute degli infermi, PREGA PER NOI!”.