Sembra che la comunità LGBT non sappia lottare per i propri diritti senza offendere denigrare l’Istituzione religiosa. Dieci giorni fa l’organizzazione del Perugia Pride Village era finita in un vortice di polemiche per un poster in cui si pubblicizzava l’evento con un’immagine della Madonna. Il motivo delle polemiche non è difficile da comprendere, l’evento è in chiara contrapposizione con le posizioni della Chiesa e l’immagine è stata utilizzata in maniera provocatoria.
Difficile vederci un’altra lettura, dato che è stata utilizzata un immagine della Beata Vergine per pubblicizzare un evento a favore della laicità ed in aperta contrapposizione con la Chiesa Cattolica. Per capirlo bastava leggere il titolo dell’iniziativa: “Si scrive laico, si legge libero”, ma se ciò non bastasse sono inequivocabili le affermazioni di Antonio Fabrizio di Omphalos (associazione che si è occupata dell’organizzazione) a ‘Umbria 24’, in cui spiega che la manifestazione: “Va ben oltre la laicità su questioni Lgbt, vuole riguardare l’uso di simboli religiosi in luoghi pubblici, le modalità di distribuzione dell’otto per mille, le ingiustificate attenzioni dei media all’operato della Chiesa cattolica”. Insomma un vero attacco all’istituzione cattolica e non una semplice divergenza di opinioni sui matrimoni omosessuali e l’utero in affitto.
Le reazioni a questa scelta di “Marketing” sono state violente, molti quelli che si sono schierati contro il manifesto giudicandolo un’offesa gratuita alle convinzioni religiose di gran parte del popolo italiano. Persino il Comune di Perugia non ha gradito l’attacco ed ha deciso di ritirare il patrocinio alla festa, diffondendo questa nota come motivazione: “La vera laicità, giova ricordarlo, non passa dalla legalizzazione della denigrazione dei simboli religiosi altrui ma pretende che ognuno sia pienamente rispettato nella sua scelta di credente o di non credente”.
Omophalos si era offesa per la scelta del Comune, definendosi sconcertata, ed è forse per questo che durante la festa ha voluto creare uno scatto ancora più offensivo: in posa per la foto ci sono delle Drag Queen e delle donne con abiti in pelle e tacchi a spillo che giungono le mani in segno di preghiera, un omosessuale vestito in lattice nero con un cappello ed una maschera che tiene in mano una croce ed in mezzo a loro, su un piedistallo, una Drag queen vestita da Madonna con il Cuore Immacolato in mano. Inutile dire che la foto ha fatto il giro dei siti della Comunità LGBT con una didascalia che non lascia adito a dubbi: “Come promesso una festa della Madonna”.
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