Ottobre è dedicato al Santo Rosario che la Madonna ci raccomanda in tutte le sue apparizioni. Scopriamo l’esperienza del Beato Charles de Foucauld e del perché ha fatto sua questa preghiera.
La preghiera del Rosario ha una sua storia particolare, nella quale si dispiega tutto l’amore che da sempre ha suscitato, proprio perché così tanto ci avvicina a Dio tramite Maria.
Inizialmente, la parola “Rosario” deriva da un’usanza medioevale di adornare statue della Madonna con delle rose, i fiori associati alla Madre di Dio.
Le rose simboleggiano le preghiere dei suoi fedeli, che vengono rappresentate con una collana di grani. Dal 1200 in poi questa preghiera prenderà quindi il nome di Rosario, che significa letteralmente “corona di rose”.
L’origine del Rosario
Siamo nei monasteri del tardo Medioevo, e prima della preghiera come la conosciamo oggi, vige l’usanza di recitare i 150 salmi di Davide. Questa pratica prende via via forme diverse, sostituita prima con la recita di altrettanti Padre nostro, poi con l’aggiunta del Saluto dell’Angelo a Maria e lo sviluppo dei misteri, per arrivare intorno al 1500 alla forma che conosciamo.
In tutto questo svolgersi nascono quindi l’Ave Maria e il Rosario, preghiera amatissima dei cristiani e potente rifugio sotto la protezione di Maria Santissima.
La sua devozione si diffonde in particolare grazie a san Domenico di Guzman il quale riceve nel 1214 un’apparizione della Madonna che gli consegna una coroncina come aiuto dei cristiani contro le eresie.
La festa della Madonna del Rosario, istituita da Papa Gregorio XIII è il 7 di ottobre perché in quel giorno, nel 1571, viene sventato un pericoloso attacco turco-ottomano. In questa importante vittoria si è vista l’intercessione della Vergine Maria, invocata con questa celeste preghiera.
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Il pensiero del Beato Charles de Foucauld sul Rosario
Charles de Foucauld (1858-1916) dopo una vita scapestrata, si riavvicina al cristianesimo e si converte radicalmente. Entra dapprima tra i monaci trappisti, poi ne esce per recarsi in Terra Santa e abitarvi come Gesù, in povertà e nascondimento.
Ordinato sacerdote, con l’intento di poter celebrare e adorare l’Eucaristia nella più sperduta zona del mondo, torna in Africa, si stabilisce vicino a un’oasi del profondo Sahara, raggiungendo poi un villaggio tuareg. Vi trascorre tredici anni occupandosi nella preghiera (a cui dedica undici ore al giorno) e componendo un enorme dizionario di lingua francese-tuareg (usato ancor oggi), per l’evangelizzazione.
“In un’epoca in cui la virtù della fede in Dio è esposta ogni giorno a così gravi e pericolosi assalti, il cristiano trova nel Rosario mezzi abbondanti per alimentarla e rafforzarla.
Io mi propongo di custodire in me la volontà di lavorare per trasformarmi in Maria, allo scopo di diventare un’altra Maria vivente e operante, di trasformare in lei e mediante lei i miei pensieri”.
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Preghiera alla Madonna del Rosario
O Vergine e Regina del Santo Rosario, tu che sei la figlia del Padre celeste, la Madre del Figlio divino, la Sposa dello Spirito Santo; tu che tutto puoi presso la Santissima Trinità, devi impetrarmi questa grazia tanto a me necessaria, purché non sia di ostacolo alla mia salvezza eterna (Si domanda la grazia che si vuole ottenere).
Te la domando per la tua Immacolata Concezione, per la tua divina maternità, per i tuoi gaudi, per i tuoi dolori, per i tuoi trionfi.
Te la domando per il cuore del tuo amoroso Gesù, per quei nove mesi che lo portasti nel seno, per gli stenti della sua vita, per l’acerba sua Passione, per la sua morte in croce, per il Nome suo santissimo, per il suo Preziosissimo Sangue.
Te la domando, infine, per il Cuore tuo dolcissimo, nel nome tuo glorioso, o Maria, che sei stella del mare, Signora potente, Mare di dolore, porta del Paradiso e Madre di ogni grazia. In te confido, da te tutto spero, tu mi devi salvare.
Salve Regina.
Amen.