La Crisi in Medio Oriente politico religiosa, ha coinvolto soprattutto i Cristiani, infatti in un secolo il numero dei seguaci di Gesù in quei territori è diminuito notevolmente, e adesso si è veramente alla soglia della sopravvivenza, si è passati da una percentuale del 20% al 4% e i dati ci dicono che la stessa è in diminuzione. Tutto questo avviene nella più completa indifferenza, infatti il mondo non sarà distrutto solo da quelli che fanno il male, ma anche da coloro che assistono al male senza fare niente di positivo.
“Nel 1910 il 20 per cento della popolazione mediorientale era cristiana, ora e’ meno del 4. C’e’ chi dice che ci sia un piano d’azione per cancellare il cristianesimo dal Medio oriente e questo puo’ chiamarsi o quantomeno richiamare il genocidio”. Parole del cardinale presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, Jean-Louis Tauran, che ieri, a Roma, a margine di un convegno sulle migrazioni si e’ detto “sostanzialmente d’accordo” nel valutare “come una sorta di genocidio” quanto sta accadendo ai cristiani del Medio oriente e segnatamente in Siria e in Iraq.
Nel suo intervento al convegno – scrive l’Osservatore Romano – il cardinale ha poi ribadito il dovere di “costruire ponti anziche’ erigere muri” quale “condizione necessaria per la pace nel mondo”. E ha sottolineato che “il mondo non sara’ distrutto solo da coloro che direttamente fanno il male, ma anche da quelli che assistono al male senza operare positivamente”. Intanto, proprio per porre fine alla tragedia dei cristiani nei luoghi in cui e’ nato il cristianesimo, la fondazione di diritto pontificio.
Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) ha lanciato nei scorsi una campagna affinche’ il Parlamento italiano riconosca come riconoscimento di “genocidio” quanto stanno subendo i cristiani in Medio oriente. Sul tema e’ intervenuto monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, per il quale “sarebbe doveroso” il riconoscimento del genocidio da parte del Parlamento italiano. “Non si puo’ chiudere gli occhi di fronte allo sterminio di intere popolazioni o a stupri di donne o a deportazioni come quelle che sta commettendo lo Stato islamico”, ha dichiarato il presule. “Quanto sta avvenendo ai danni dei cristiani, ma anche delle altre minoranze religiose, e’ un qualcosa che non soltanto grida al cospetto di Dio ma che esige la condanna ferma e unanime da parte della comunita’ internazionale”, ha aggiunto Forte, che in questa prospettiva ha definito un “atto dovuto” le recenti risoluzioni e mozioni approvate dal Parlamento europeo, dalla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti e dalla Camera dei Comuni britannica. Sottrarsi a tale riconoscimento e’ “un atto incomprensibile che non puo’ essere giustificato da nessuna cautela politico-economica. Deve esserci una ferma condanna della barbarie e una solidarieta’ con tutto il fronte dei popoli che a livello internazionale ha preso posizione contro quanto sta avvenendo”. (AGI)
Fonte: agi.it
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