Ha vinto gli Europei di calcio guidando la Spagna dalla panchina: l’allenatore degli iberici sorprende tutti parlando di Dio senza alcun timore reverenziale.
A 63 anni Luis de la Fuente Castillo è diventato l’allenatore del momento. All’Olympiastadion di Monaco il commissario tecnico spagnolo ha portato al trionfo un mix di gioventù e esperienza dimostrando grande abilità nel mettere in campo “ragazzini terribili” di smisurato talento come Lamine Yamal e Nico Williams a fianco di navigati giocatori come Morata, Carvajal e Rodri.
Il risultato di questo ben riuscito esperimento calcistico lo abbiamo saggiato anche noi italiani a Germania 2024: solo la serata di grazia di Gigio Donnarumma ci ha evitato una disfatta di proporzioni storiche davanti allo strapotere iberico.
Se le doti di de La Fuente in panchina sono sulla bocca di tutti, meno nota è la fede di questo uomo profondamente religioso che non si vergogna del suo cattolicesimo. Nessun timore reverenziale. Esattamente come la squadra che ha saputo guidare alla vittoria del Campionato europeo.
Allenatore della Spagna: le sue parole su Dio stupiscono tutti
Ne abbiamo avuto una prova nella conferenza stampa che ha preceduto la vittoriosa finale con l’Inghilterra, dove il tecnico della Spagna è stato interpellato sulla sua fede da un giornalista ateo della BBC. «Noi atei rispettiamo ma non riusciamo a capire il rapporto di chi ha fede in Dio. Dove sono Dio e la fede quando c’è una finale che richiede di fare assolutamente di tutto per vincere?», ha chiesto il reporter britannico.
«Ti capisco perfettamente – ha risposto il ct spagnolo non senza provocare le risate dei presenti – perché con gli atei mi succede la stessa cosa, esattamente la stessa cosa». «La fede è qualcosa di personale e trasferibile, in questo caso non è intrasferibile, è trasferibile, ma è personale. […] Siccome sono libero e posso scegliere quello che penso di dover fare, in base alla mia intelligenza e alle mie esperienze […] ebbene, queste mi invitano a credere in Dio e mi danno molta sicurezza e molta forza», ha continuato l’allenatore della Spagna.
Tutto questo, ha voluto puntualizzare de la Fuente, «non ha nulla a che fare con la superstizione. Non sono superstizioso». «Prego tutti i giorni, non indosso la maglia gialla il giorno in cui vinco. Se prego oggi e domani, lo faccio già da un sacco di tempo. Non sono superstizioni».
La fede professata apertamente dall’allenatore della Spagna
In diverse altre occasioni Luis de la Fuente ha apertamente parlato della sua fede. Come in un’intervista apparsa il 31 0ttobre 2023 su El Mundo, dove raccontava di essere cresciuto in una famiglia religiosa prima di allontanarsi dalla religione per un certo periodo di tempo. «Ma a un certo punto della mia vita, ho deciso di riavvicinarmi di nuovo e di appoggiarmi a Dio in tutto quello che faccio. Non esiste una, ma mille ragioni per credere in Dio. Senza Dio, nulla ha senso nella vita»
Allo stesso modo, in un’intervista rilasciata a El Periódico il Mister della Spagna campione Europa, ha sottolineato di avere «un buon rapporto con Dio». «Chiedo allora a Lui, a San Firmino e alla Virgen de la Vega* di aiutarci, di starci vicini», ha commentato de la Fuente.
* Si tratta della Vergine Maria particolarmente venerata a Haro, la cittadina spagnola di cui Luis de la Fuente Castillo è nativo.