Basta stragi di bambini in qualunque parte del mondo avvengano, sentire che degli innocenti vengono colpiti continuamente è un immenso dolore. Forse dovremmo indignarci di più invece molte volte queste stragi nascoste non suscitano il giusto disprezzo, questa umanità è ormai allo sbando, alla deriva. Quando in una società non si hanno attenzioni per i più deboli vuol dire che ormai siamo alla frutta.
“Questa settimana in Siria più di 20 bambini sono stati uccisi in attacchi aerei a Manbij e un ragazzo di 12 anni è stato brutalmente assassinato ad Aleppo”: è la denuncia di Hanas Singer, rappresentante Unicef in Siria. L’Unicef ha stimato in questi giorni che 35.000 bambini sono intrappolati a Manbij, 80 chilometri ad Est di Aleppo, e nei suoi dintorni. Negli ultimi 40 giorni le violenze si sono intensificate.
L’allarme del Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia arriva mentre le forze antijihadiste sostenute dagli Usa hanno dato allo Stato Islamico “quarantotto ore” per lasciare il loro feudo di Minbej, al fine di “preservare le vite dei civili”.
“Deploriamo ogni forma di violenza e sollecitiamo tutte le parti in conflitto in Siria a fare ogni sforzo per evitare la perdita di civili. Non importa dove si trovano in Siria o sotto quale potere vivono – assolutamente nulla giustifica gli attacchi sui bambini. Tutte le violenze contro i bambini devono immediatamente terminare”.
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