Amanda Booth in copertina col figlio Down

Amanda Booth
Amanda Booth

Amanda Booth sulla copertina di Vogue Living Olanda tiene in braccio il figlio affetto dalla Sindrome di Down.
E c’è bisogno che qualche celebrità ci dia questo esempio, in un mondo in cui i Down vengono ritenuti soggetti da abortire o a cui negare la possibilità di un futuro dignitoso.

Il bambino si chiama Micah ed ha tre anni ed “È la prima volta che una persona con la sindrome di Down è in copertina su Vogue. Che onore!”, ha detto la mamma.
Amanda Booth, insieme al marito Mike Quinones, ha anche aperto una pagina IstagramLifewithMicah completamente dedicata al figlio e alla sua crescita sana e serena in famiglia.

In questo modo, e anche tramite delle associazioni apposite, loro si occupano di raccogliere fondi, per sostenere coloro che hanno difficoltà con questo genere di anomalia genetica.
“All’inizio ci siamo preoccupati, abbiamo pensato alle terribili cose cui sarebbe andato incontro. Ma poi, a mano a mano che i giorni scorrevano, ci pensavamo sempre di meno. Il nostro piccolo uomo è così incredibile che io dimentico completamente la sua sindrome di Down”.
A quella preoccupazione iniziale, è subentrato l’orgoglio di due genitori, che voglio mostrare al mondo ogni piccolo progresso del loro bambino.
Amanda Booth e Mike Quinones non avevano saputo in anticipo che il loro bambino fosse affetto dalla sindrome di Down, ma affermano che, anche se lo avessero sospettato, non sarebbe cambiato nulla, lo avrebbero accettato così com’era, come dono, esattamente quello che è un figlio.

L’unico timore dei genitori, e non solo di queste due celebrità, è che il loro bambino possa avere qualche difficoltà in futuro, a causa del pregiudizio delle altre persone, quelle che non sono disposte a dare una chance a coloro che presentano degli handicap e che rinnegano, in effetti, il contributo che le persone Down possano dare alla società.

Antonella Sanicanti

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