Una donna forte, coraggiosa e nota al piccolo e grande schermo, che è riuscita a vincere una delle più grandi battaglie della sua vita.
La bulimia sconfitta grazie alla vita che sta per nascere. Ambra Angiolini racconta, attraverso un romanzo, una parte della sua vita. Una testimonianza forte che vuol esser, sì, un liberarsi e un raccontare agli altri, ma anche un accompagnare il lettore nella storia di vita di una giovane ragazza.
Con le parole, spiegare un periodo non facile della propria vita. Questo è quello che ha fatto Ambra Angiolini, attrice affermata di 43 anni, che ha deciso di metter nero su bianco e raccontare, attraverso un romanzo, un momento della sua vita.
La sua voglia di accompagnare il lettore attraverso un viaggio, forse complesso, duro e difficile, nella vita di una giovane donna che per 11 anni ha combattuto con la bulimia, un disturbo alimentare: “Non era vero desiderio di mangiare, il mio. Era fame d’amore, fame di me stessa, come se il cuore si fosse sostituito alla pancia e viceversa” – racconta in un’intervista.
“InFame”: è il titolo di questo romanzo che si presenta, al tempo stesso, come un racconto crudo di una donna che, oggi, invece, è mamma ed è libera da questa sua ossessione. Una malattia vera e propria di cui ha sofferto dall’età di 14 anni, e dalla quale ne è uscita 11 anni dopo. “Non va ricondotto, tutto ciò, a traumi familiari o a un’adolescenza complicata, ma neanche a questioni di autostima […] È una malattia complessa, l’estetica c’entra poco o nulla.
Ci nasci, è nel tuo Dna […] Chi soffre di bulimia e anoressia sente tutto, troppo; è come se ti avessero dato un litro di sangue ma tu ne contieni un decilitro, vorresti crescere per contenerlo tutto, invece resti piccola, sempre più piccola, e allora mangi tanto — o smetti di mangiare — sperando che qualcuno se ne accorga e ti aiuti” – racconta nell’intervista al settimanale “F”.
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Mangiare tanto e poi vomitare: questo è ciò che accade. Fino a quando qualcosa non cambia: una vita che si sta formando dentro di lei. Nel suo libro scrive: “Non avevo mai pensato a questa parte del corpo, la pancia, come investimento verso quello che verrà, per nove mesi non smette un secondo di ricostruirmi”. Sua figlia “è stata il viaggio più dentro di tutti: la pancia piena di Jolanda”.
L’amore: una vita che nasce in te che l’ha portata, piano piano, fuori da questo incubo.
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ROSALIA GIGLIANO
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