Anche Madre Teresa di Calcutta, riflettendo su questa domanda, sottolineava quanto fosse importante agire, sempre e comunque con amore. La sua convinzione, come la nostra, era che, cominciando ad agire amorevolmente nella nostra famiglia, avremmo continuato ad agire con amore tra l’altra gente, fino a salvare davvero il mondo.
“Semplicemente stiamo insieme, amiamoci reciprocamente, portiamo quella pace, quella gioia, quella forza della presenza di ciascuno in casa. E potremo superare tutto il male che c’è nel mondo. C’è tanta sofferenza, tanto odio, tanta miseria, e noi con la nostra preghiera, con il nostro sacrificio iniziamo da casa. L’amore comincia a casa, e non è quanto facciamo, ma quanto amore mettiamo in quello che facciamo”.
E mai, allora, dovremmo sentirci piccoli, nel non saper dare tanto. E’ importante l’intenzione con cui si da, anche nel poter donare poco. Le parole della Santa, nello spiegare questo passaggio, sembrano quasi una preghiera: “Sta a Dio Onnipotente. Quanto facciamo non ha importanza, perché Lui è infinito, ma quanto amore mettiamo in quello che facciamo. Quanto facciamo a Lui nella persona che stiamo servendo”.
Ecco, “servire” potrebbe essere la parola chiave, che ci fa comprendere quale deve essere il nostro giusto atteggiamento nei confronti dell’altro.
Del resto, è quello che fece anche Gesù, in tutto il tempo della sua vita terrena e oltre: si mise a servizio di chiunque incontrasse e volesse accogliere il messaggio del Regno di Dio che si attuava.
Ecco una sua testimonianza di quel genere di amore, vissuto nella semplicità più assoluta: “Qualche tempo fa a Calcutta avemmo grande difficoltà ad ottenere dello zucchero, e non so come i bambini lo seppero, e un bambino di quattro anni, un bambino Hindu, andò a casa e disse ai suoi genitori: “Non mangerò zucchero per tre giorni, darò il mio zucchero a Madre Teresa per i suoi bambini”. Dopo tre giorni suo padre e sua madre lo portarono alla nostra casa. Non li avevo mai incontrati prima, e questo piccolo riusciva a malapena a pronunciare il mio nome, ma sapeva esattamente che cosa era venuto a fare. Sapeva che voleva condividere il suo amore.”