Ecco cosa racconta una testimonianza di Padre Gabriele Amorth.
Era il mese di Maggio del 2009 e Papa Ratzinger aveva parlato più volte della battaglia contro il male. Quel giorno, si accingeva ad uscire, per dare udienza alle persone che, il mercoledì, erano accorse in piazza San Pietro da tutto il mondo: “Per quanti continuano a peccare senza mostrare nessuna forma di pentimento, la prospettiva è la dannazione eterna, l’inferno, perché l’attaccamento al peccato può condurci al fallimento della nostra esistenza. È il tragico destino che spetta a chi vive nel peccato, senza invocare Dio. Solo il perdono divino ci dà la forza di resistere al male e non peccare più. Gesù è venuto per dirci che ci vuole tutti in paradiso e che l’inferno, del quale poco si parla in questo nostro tempo, esiste ed è eterno per quanti chiudono il cuore al suo amore”.
Di quel giorno, Padre Amorth racconta che, dal fondo del gruppo di persone in attesa, si intravidero due donne e due uomini.
Le donne erano sue assistenti, che lo aiutavano a pregare durante gli esorcismi, per le liberare le persone possedute, dagli spiriti immondi. I due uomini, invece, erano due posseduti.
La loro speranza era che, la presenza del Papa potesse dare loro un aiuto, nel lungo processo di liberazione.
“Non è un mistero che molti gesti e parole del Papa facciano imbestialire Satana. Non è un mistero che anche la sola presenza del Papa inquieti e in qualche modo aiuti i posseduti nella loro battaglia contro colui che li possiede”, raccontava Padre Amorth.
Sulla jeep bianca, Papa Benedetto XVI si muove tra alla folla e i due uomini iniziano a sentirsi male, a tremare, a battere i denti, si agitano e parlano con voci che non solo le loro.
“La jeep gira per tutta la piazza. I due posseduti si piegano per terra. Battono la testa per terra. Le guardie svizzere li osservano ma non intervengono.
(…) Forse altre volte hanno assistito alle reazioni dei posseduti innanzi al Papa. La jeep compie un lungo percorso. Poi arriva in cima alla piazza, a pochi metri dal portone della basilica vaticana. Il Papa scende dall’auto e saluta le persone poste nelle prime file”.
Anche le donne che, in tutto quel trambusto, avevano cercato di sorreggere gli uomini, in preda ad una possessione demoniaca, cercarono di chiamare il Papa “Santità, Santità, siamo qui!”.
I due uomini stavano, ora, ululando, addirittura, e in una maniera disumana: “Il Papa non si scompone. Guarda da lontano. Alza un braccio e benedice i quattro. Per i due posseduti è una scossa furente. Una frustata assestata su tutto il corpo. Tanto che cadono tre metri indietro, sbattuti per terra. Adesso non urlano più. Ma piangono, piangono, piangono. Gemono per tutta l’udienza. Quando poi il Papa se ne va, rientrano in se stessi”.
E Padre Amorth concluse dicendo: Non credo che Benedetto XVI compia esorcismi. O almeno la cosa non mi risulta. Credo tuttavia che tutto il suo pontificato sia un grande esorcismo contro Satana. Efficace. Potente”.
Antonella Sanicanti