Amsterdam: artista illumina di rosso una chiesa protestante per riportarla alle radici cattoliche

Amsterdam: artista illumina di rosso una chiesa protestante per riportarla alle radici cattolicheIn continuazione del principio ecumenico lanciato lo scorso anno da papa Francesco per il 500° anniversario della riforma luterana, quest’anno si celebra la comunione con i calvinisti e la Chiesa protestante olandese. In osservanza di questo spirito di comunione l’artista italiano Giorgio Andreotta Calò ha cambiato l’aspetto dell’edificio più antico di Amsterdam, l’ex chiesa di San Nicola adesso conosciuta con il nome di Oude Kerk (Vecchia Chiesa), che da qualche anno a questa parte è divenuta un museo. La trasformazione è avvenuta attraverso la copertura delle finestre con dei pannelli rossi che hanno permesso all’interno dell’edificio di riacquistare i colori originali del periodo pre riforma ed invitano i cittadini olandesi (per la maggior parte atei) a riflettere sulla natura di quell’edificio: la chiesa di Oude Kerk è cattolica o protestante?

Il colore rosso è una rappresentazione simbolica del passato e del presente di Amsterdam

La scelta del colore non è dovuta solamente ad un ritorno ai colori caldi che caratterizzavano la Chiesa prima dell’arrivo del protestantesimo è anche una scelta che ricorda la violenza del periodo che ha portato alla ribellione dalla chiesa che ha condotto al periodo conosciuto come ‘Beelderstorm‘ (Tempesta di immagini), ma anche un richiamo alle famose luci rosse che illuminano il quartiere turistico principale della città olandese (quello in cui ci sono le famosissime vetrine). Insomma l’opera di Calò racchiude un’ampia gamma di significati, a cui si aggiunge anche una funzione pratica, con l’ingresso della sola luce rossa l’artista ha creato una gigantesca camera oscura nella quale realizzerà le foto delle tre finestre di Maria.

L’opera monumentale di cui Olde Kerk è teatro è stata chiamata dall’artista veneziano ‘Anastasis’, ovvero “Ressurrezione” ed ha l’intento di far riflettere turisti e indigeni sulla perdita della cultura tradizionale dell’Europa, così eterogenea ed al tempo stesso complementare, in favore di un modernismo privo di distinzioni. L’anastasis potrà essere ammirato fino al 23 settembre prossimo, un’occasione in più per fare una visita in una delle città più peculiari d’Europa.

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