Finalmente una notizia che rincuora. Forse è questa la soluzione che stavamo aspettando, la risposta alle preghiere e ai tanti appelli in favore di Charlie Gard, da parte di tanta gente comune e anche del Santo Padre.
Un risvolto positivo di pochi minuti fa, un immenso segno di solidarietà verso Connie e Chris, i genitori del piccolo che, ogni tribunale inglese e, l’altra settimana, anche quello di Strasburgo per i Diritti Umani, ha condannato alla buona morte per eutanasia.
Proprio qui, in Italia, si riaccende la speranza, grazie all’intervento della Presidente dell’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, Mariella Enoc.
Ecco le sue parole: “Ho chiesto al direttore sanitario di verificare con il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato il neonato, se vi siano le condizioni sanitarie per un eventuale trasferimento di Charlie presso il nostro ospedale. Sappiamo che il caso è disperato e che, a quanto risulta, non vi sono terapie efficaci.”.
Si, il caso di Charlie è disperato, ma i genitori chiedono solo tempo, perché possano trasferirlo negli Usa per una cura sperimentale, con le molte offerte giunte loro a difendere la vita del piccolo.
“Siamo vicini ai genitori nella preghiera e, se questo è il loro desiderio, disponibili ad accogliere il loro bambino presso di noi, per il tempo che gli resterà da vivere.”.
Perché nessuno oggi stacchi la spina al respiratore di Charlie, togliendogli anche la possibilità di vivere quanto dal Signore gli è concesso.
“Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo. Le parole del Santo Padre, riferite al piccolo Charlie, ben riassumono la mission dell’ospedale Bambino Gesù.”.
Che Dio accompagni Charlie in queste ore, il piccolo di 10 mesi che, affetto da una malattia rarissima, sta ridestando le coscienze e, senza parlare, urla il suo diritto alla vita, anche per altri che potrebbero trovarsi un giorno nelle sue stesse condizioni.
Non smettiamo di pregare adesso, perché tutto si svolga per il meglio.
Intanto giunge persino un messaggio d’oltre oceano, di Donald Trump: “If we can help little #CharlieGard, as our friends in the U.K. and the Pope, we would be delighted to do so.” (“Se possiamo aiutare il piccolo #CharlieGard, come per i nostri amici dell’U.K e il Papa, saremo lieti di farlo.”).
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