Sì, anche oggetti di devozione come libri di preghiere, immagini, crocifissi, statuette sacre, etc. possono essere colpite da un maleficio e irradiare forti influenze malefiche. E’ questa una delle più impensabili astuzie dei figli del Maligno. Il contatto con questi oggetti o la loro presenza danneggia enormemente le persone o ne ostacola molto la liberazione se sono già colpite. Bisogna perciò farli esorcizzare dal sacerdote esorcista. Quando ciò è stato fatto, le persone si sono scatenate in modo furibondo! Per lo stesso motivo non bisogna mai prendere oggetti di devozione da maghi, fattucchieri o presunti gua-ritori che li reclamizzano su giornali o in televisione, promettendo effetti straordinari, ingannando e rovinando così la povera gente.
MA LEI CREDE ANCORA A QUESTE COSE?
E’ la frase che si è sentita dire una signora (e tanti come lei) quando ha chiesto di un esorcista. Senza scomporsi la signora ha risposto: “Come mai allora la Sacra Scrittura dice: ” Ma per gli increduli, gli immorali, i fattucchieri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco. E’ questa la seconda morte” (Apoc 21, 8)? E come mai San Paolo dice: “Le opere della carne sono ben note: impurità, idolatria, stregonerie, orge e cose del genere; chi le compie non erediterà il regno di Dio” (Gal 5, 19-21)? La parola di Dio prova chiaramente che le opere dei fattucchieri e le stregonerie sono peccati così gravi da meritare il castigo eterno dell’Inferno. Mi dispiace ricordarle, caro padre, le parole di Gesù: Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose?” (Gv 3, 10). Così la coraggiosa e ben preparata signora. Non è che non le sanno. Purtroppo molti vescovi e molti sacerdoti non credono più al Demonio e al potere che Cristo ha dato alla Chiesa di cacciarlo. Pensano che sia una cosa superata. Si liquida tutto dicendo: “Roba da Medio Evo!”. Ha detto Padre Amorth: “lo chiamo la frase: “Roba da Medio Evo”, l’argomento degli asini. Perché significa: primo, che uno non conosce il Medio Evo, che è un’epoca luminosissima, anche se ha le sue ombre come tutte le epoche; e poi Perché non è un risalire al Medioevo, è un risalire a Gesù Cristo, anzi un risalire ad Adamo ed Eva, quindi molto più in là”.
COME PREGARE?
Ascoltiamo Gesù che ci insegna a pregare: “Imparate da me a pregare con umiltà, con fiducia, con sottomissione e con perseveranza! Contemplatemi nell’Orto mentre prego. Oh, quanto fu gradita questa preghiera tanto più che essa veniva proferita non in un momento di gioia e di conforto, ma nell’ora tenebrosa dell’agonia, alla vigilia della mia Passione e morte! E’ bello pregare, quando vi ricolmo di grazie e di favori; ma è generoso ed eroico pregare quando vi sembra che tutto congiuri contro di voi, quando il cielo vi sembra chiuso, quando non vi faccio sentire il mio amore, lo pregavo in mezzo a mortale agonia, mentre la visione della Passione mi martoriava, mentre i discepoli mi abbandonavano e Giuda mi tradiva. Imparate anche voi a pregare nelle ore buie della vostra vita! Il valore di una preghiera non dipende principalmente dalla quantità delle parole, ma dall’intensità dell’amore; e l’amore quando è grande e forte, non fa tante parole…. uno sguardo amoroso verso di Me, una protesta di amore, un godere della mia presenza, un ascoltare i miei insegnamenti, un parlare di Me… tutto ciò è preghiera, semplice, ma vera preghiera. Pregai con perseveranza! La mia preghiera nell’Orto sembrava che fosse rimasta senza risposta dal Cielo, ma non mi sco-raggiai. Ripetei una seconda e una terza volta il gemito, sino a che il Padre mi mandò un Angelo a consolarmi. Quale lezione per voi, che tante volte, con le vostre novene, mettete a Dio un termine per esaudirvi! Ammirate più di tutto l’umiltà della mia orazione. Da Figlio di Dio Incarnato, giacevo per terra, come un povero verme, e toccavo con la fronte la polvere. Non osavo alzare lo sguardo al Cielo, non ricordavo al Padre gli infiniti meriti miei, ma mi presentavo a Lui, schiacciato dal cumulo dei vostri peccati; non pretendevo ma chiedevo umilmente: “Padre, se è possibile…” come se io non meritassi di essere esaudito! Voi invece tante volte vi mettete in preghiera, così pieni di voi stessi, come se per i vostri meriti aveste il diritto di pretendere la grazia che chiedete. Quanta cecità vi apporta il vostro amor proprio! Non dovete quindi meravigliarvi se tante vostre preghiere non sono state e non saranno esaudite!”.
[tratto dal libro “Preghiere di liberazione dal maligno” di don Pasqualino Fusco]
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