THE PASSION – LO SCANDALO DELLA CROCE
Un po di anni fa uscì nelle sale cinematografiche di tutto il mondo il film “The Passion” di Mel Gibson, un film incentrato interamente sul racconto evangelico della Passione di Cristo, ispirato anche a rivelazioni private autorevoli, quali, ad esempio, quelle ricevute dalla Beata Anna Caterina Emmerich, stigmatizzata tedesca del XX secolo. Papa Giovanni Paolo II lo apprezzò molto tanto che un dvd del film è contenuto oggi negli archivi multimediali del vaticano. Se però il capo della cristianità diede la sua benedizione a Gibson per l’opera da lui realizzata, non tutti erano dello stesso avviso. C’è stato chi ha insultato pesantemente l’autore accusandolo di antisemitismo, di amare la violenza, di essere una sorta di psicopatico per aver inscenato in un solo film tanto sangue e tanto odio. Persone che evidentemente erano abituate a una vita di Gesù più “politicamente corretta” – possiamo dire cosi? – alla Zeffirelli, eppure, al di là dei giudizi espressi in precedenza, c’è da chiedersi: ma Gibson ha veramente esagerato oppure la passione di Cristo è stata veramente così atroce? Il dolore che si percepisce nel film è palpabile, nessuno può negarlo!
La passione è veramente violenta, sofferta, il sangue sparso è tantissimo e l’odio dell’autore di tutta questa violenza – il demonio – è oltremodo evidente. Se pensiano che – a detta degli esperti, sia santi, sia scienziati – Cristo ha vissuto un dolore fisico di ben lunga maggiore di quello iscenato da Gibson nel suo film, ci devono venire i brividi! I flagelli, le spine, i chiodi, la croce, il colpo di lancia, tutto è avvenuto in modo ancora peggiore di come si vede in quest’opera cinematografica. Se consideriamo che questi sono solamente i dolori sofferti nel corpo di Cristo e che ce ne sono ben altri, tutti vissuti nel suo interno, che sono altrettanto grandi, c’è da fermarsi e chiedersi… come è possibile? Perchè? Chi è quest’uomo? Fermarsi davanti all’inspiegabile, davanti a un fatto storico che ci interroga, che interroga l’umana ragione: come è possibile che un uomo sopporti tutto questo dolore, esterno e interno, e arrivi a pregare per i suoi uccisori, per ottenere loro il perdono da parte di Dio suo Padre? Chiunque altro al suo posto, non solo sarebbe morto, ma avrebbe maledetto il giorno in cui è nato e avrebbe bestemmiato Dio e la sua parentela. Seneca narra che i crocifissi a Roma puntualmente avevano un minimo comune denomintore: tutti bestemmiavano, tutti maledivano, tutti morivano da disperati.
Cristo no! Anzi, benedice, prega il Padre, muore affidandosi a Lui totalmente. Non è un fatto spiegabile con la sola ragione umana! No, nessuno può spiegare un fatto del genere! Per questo motivo questo film – io penso – è stato tanto avversato: perchè riporta agli occhi degli spettatori, agli occhi della Chiesa e del mondo, lo “scandalo della croce” (S. Paolo). Non c’è niente da fare, la croce scandalizza! Davanti alla croce si deve prendere posizione: o con Cristo o contro Cristo. Non esiste ecumenismo o dialogo davanti alla croce! So che sono pesanti le parole che dico ma ne sono fermamente convinto: se Cristo è davvero chi ha detto e dimostrato di essere, ovvero Dio fatto uomo, allora tutti gli altri dei svanisco nel nulla! Allora tutti i discorsi sono inutili! Ci troviamo davanti a un fatto: Dio inchiodato a una croce! Crocifisso per salvare l’umanità. Questo è il vero messaggio del cristianesimo, quello vero: S. Paolo era un uomo istruito, ricco anche, aveva diversi motivi per vantarsi davanti agli uomini, eppure dice: “Io questo solo conosco: Gesù Cristo e questi crocifisso!”. Non serve altro per chi ha compreso che qui c’è tutto quel che serve alla vita dell’uomo! Questo film è stato “sabotato” in un certo senso, perchè si è permesso di fare qualcosa di imperdonabile: rimettere la croce al centro!
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