In questi tempi in cui si scoprono misfatti commessi da alcuni sacerdoti, sorge spontaneo chiedersi se i sacramenti da essi officiati hanno piena validità. Per rispondere a questa perplessità serve ricordare che per avere validità, un sacramento deve rispettare tre condizioni che sono: “Forma, materia ed intenzioni”. L’esempio adatto potrebbe essere quello del battesimo: mettete il caso che ci siano tutti gli elementi che servono (Chiesa, volontà di far benedire il figlio e volontà dell’officiante di farlo benedire) se il parroco non utilizza la forma corretta: “Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”, questo non ha validità poiché manca la forma e l’intenzione. Allo stesso modo se durante l’Eucaristia, invece di mangiare il pane azimo benedetto, mangiamo un’ostia di cioccolato, il sacramento non è valido poiché manca la materia.
Se i tre elementi richiesti per ogni sacramento sono presenti, dunque, viene rispettata in toto la sua sostanza ed anche se l’officiante è indegno o peggio eretico avrà comunque validità. Vi chiederete a questo punto come sia possibile e per spiegare ciò bisogna prima soffermarci sul concetto di sostanza. Questa viene definita come il significato di una forma sacramentale, senso che dev’essere corrispondente alla grazia che questo conferisce. Quindi, come stabilito dal Concilio di Trento, se la sostanza del sacramento è intatta questo ha piena validità: “Il concilio dichiara, inoltre, che nella somministrazione dei Sacramenti c’è sempre nella Chiesa il potere di decidere o modificare, lasciando salva la sostanza di questi sacramenti, così come Essa giudichi meglio convenire all’utilità di coloro che li ricevono, e nel rispetto dei Sacramenti stessi, secondo la diversità delle cose, dei tempi e dei luoghi”.
Andiamo quindi alla spiegazione di come un sacramento contenente la sua sostanza abbia piena validità anche se il sacerdote è indegno. Come sappiamo tutti il sacerdote è un vicario di Cristo, per tanto il sacramento non ci viene conferito da lui ma deriva sempre e comunque da Gesù, dunque questo ha quella che viene definita in latino ‘Significatio ex Adjuntis’ (giustificazione ulteriore) che proviene direttamente da Dio. Gesù, infatti, ha voluto che i sacramenti fossero composti delle tre caratteristiche di cui sopra, poiché potessero comportarsi come opere naturali, ovvero discendessero attraverso la forma, la materia e l’intenzione senza che la corruzione di chi li amministra potesse tangerli. Ricapitolando, se tutti gli elementi che compongono la significatio ex adjuntis (forma,materia e intenzioni) sono rispettati, la sostanza del sacramento rimane intatta, dunque questo ha piena validità.