Ennesimo episodio di bullismo a scuola: in un liceo di Udine, un gruppo di adolescenti si è messo d’accordo per sottoporre a prove fittizie uno studente autistico, al solo fine di umiliarlo.
Il liceo è sempre un momento difficile per qualsiasi adolescente: il corpo si trasforma, si scopre la sessualità, si confronta la propria personalità con quella degli altri, si cerca di capire la propria adattabilità ad un contesto sociale allargato, si viene messi di fronte a responsabilità da adulti per la prima volta e si deve cominciare a pensare seriamente a quale strada si vuole intraprendere nella vita.
Questa fase della crescita, dunque, è quella più complessa e spesso viene resa ancora più difficile per quei ragazzi che per un motivo o per un altro non sono conformi agli standard di gruppo. Succede così che uno studente accorto, un ragazzo poco attento ai dettami della moda o semplicemente incapace di aprirsi rapidamente agli altri possa essere preso di mira dal gruppo. Immaginate adesso la difficoltà che può provare un ragazzo che sin dalla nascita ha difficoltà a relazionarsi a causa di un disturbo autistico verbale, ecco! Questa è la situazione vissuta da un ragazzo di Udine il cui unico desiderio era quello di sentirsi accettato e che invece è stato respinto ed umiliato da un gruppo di adolescenti immaturi.
Il quindicenne è stato convinto dal gruppetto che per risultare coraggioso agli occhi della classe avrebbe dovuto compiere atti osceni davanti ai professori. Il ragazzo è stato quindi fotografato e dileggiato nel gruppo di classe mentre visionava siti pornografici e mentre li mostrava al docente di turno. Inoltre è stato immortalato mentre fumava una canna per poi minacciare di denunciare l’accaduto.
Queste ed altre vessazioni hanno portato il ragazzo a chiedere aiuto alla madre, la quale ha fatto presente quanto stava succedendo al consiglio di classe dicendo di fronte agli altri genitori: “Per la scuola è una ragazzata a me non pare sia il caso di minimizzare: voglio andare in fondo a questa vicenda”(Corriere Veneto). La madre affranta ha anche spiegato che dopo quest’ultima vessazione il figlio è stressato e vuole che lo vada a prendere a scuola obbligandola a saltare ore di lavoro.
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Luca Scapatello
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