LA PERICOLOSITÀ DELLA TAVOLA OUIJA
Molte volte, specialmente nei film americani, la tavola ouija viene presentata come un giochino che tutti possono utilizzare. Proprio come si vede nei film, è un modo per evocare spiriti di persone defunte, ma sicuramente non è un gioco di società, da fare con gli amici.
Si tratta di quella tavola con lettere e numeri, su cui viene poggiata una manopola, che si muove liberamente tra i simboli, tracciando dei messaggi comprensibili alla persona che pone le mani su di essa, in risposta alle domande fatte allo spirito che si sta interrogando.
Ora, se non fosse ancora chiaro cosa possa implicare evocare uno spirito, farlo entrare e partecipare alla propria esistenza, ciò che è accaduto a tre donne che hanno usato quella tavola può chiarire le idee e smontare ogni curiosità.
Nel 1994, in Spagna (come oggi riporta un diario), tre donne decisero di usare la tavola ouija e, mentre interrogavano gli spiriti, chiuse nel loro appartamento, cominciarono a verificarsi delle stranissime manifestazioni: i quadri alle pareti, il tavolo su cui erano poggiate, ma anche i termosifoni e le tende della stanza si muovevano insensatamente, senza che nessuna delle presenti potesse fare qualcosa. Le donne cercarono allora di aprire la porta per scappare, ma gli spirito glielo impedivano.
L’unica cosa che poterono fare fu chiamare la polizia.
Gli agenti corsero in loro soccorso e le raggiunsero, in tempo per vedere, coi lori occhi, cosa erano riuscite a combinare. Non sapevano proprio come intervenire e ipotizzarono che ci poteva essere una causa meccanica a determinare quel caos.
Non trovano nulla e decisero di evacuare quel luogo, portando le donne con se.
Al commissariato, quelle cercarono di spiegare cosa avevano fatto, ma, in un caso come questo, confessare non serve ad arrestare il fenomeno, ne a risolverlo o a svelarlo.
La polizia chiamò quel caso “Linama” e, tra l’altro, causò il ferimento di un paio di agenti che ritornarono nell’appartamento delle donne: uno venne scaraventato lungo il corridoio da una forza soprannaturale, l’altro ebbe per anni della conseguenze psicologiche.
Il caso “Linama” non è l’unico noto, avvenuto utilizzando tavola ouija, ma è certamente uno dei pochi ad essere testimoniato dalle forze dell’ordine.
Mentre le donne lo raccontavano, gli strani fenomeni ripresero anche in commissariato. Gli agenti attoniti prendevano appunti per il loro rapporto ed esse rivelarono di essersi messe in contatto con lo spirito un bambino di nome Agustín.
Avevano persino parlato con lui, ma, dopo un po’, si erano spaventate ed avevano cercato di interrompere la comunicazione, ma evidentemente Agustin non era d’accordo.
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