Sono tanti i benefici che può apportare alla persona, la partecipazione alla santa Messa, sia al corpo che allo spirito. Dire sì all’invito che Gesù ci fa, dona a ciascuno di noi qualcosa di inaspettato, che può portare anche a prevenire cattivi pensieri e azioni.
Uno studio analizza come, anche la depressione possa, in parte, esser scacciata con la partecipazione alla Santa Messa.
L’importanza della Messa e i suoi benefici
La Messa è uno dei momenti più belli per un cristiano. Il suo dire quel SI convinto a Gesù ed al suo invito di stare con Lui, condividere la sua Parola e partecipare al banchetto dell’Eucarestia, ci riempie il cuore di gioia e di pace e allontana da noi qualsiasi cattivo pensiero.
Chi partecipa alla celebrazione ogni giorno sente, sempre, rinnovarsi dentro questo senso di tranquillità e di pienezza dell’amore di Dio nei propri confronti. Gesù ci aiuta ad essere noi stessi sempre, anche e soprattutto quando stiamo con Lui. La Messa, l’ascolto della sua Parola ci aiutano in ogni momento della nostra vita, specialmente in quelli più difficili, quando pensiamo che, invece, Cristo sia lontano da noi o non conosca la nostra fragilità.
Anche la scienza ha voluto “capire e studiare” quali possano essere gli effetti benefici della partecipazione alla Santa Messa. Uno studio, fatto negli Stati Uniti ed applicato su circa 90mila donne, ha affermato che chi frequenta la celebrazione Eucaristica almeno una volta a settimana, è “meno propenso al suicidio”.
Uno studio: chi va a Messa, vede diminuire quel senso di solitudine
Ma come si è arrivati a questa conclusione? Lo studio è stato abbastanza lungo e complesso: secondo i dati forniti dal Ministero della Salute Pubblica, davanti ad un numero sempre più crescente di suicidi, la spiritualità può fare qualcosa.
Come racconta un articolo di ChurchPop, il dottor Tyler VanderWeele, professore di epidemiologia dell’Università di Harvard (dove lo studio è stato condotto), la partecipazione ai momenti religiosi porta alla diminuzione della depressione, al sostegno sociale reciproco e, infine, aiuta anche le persone a guardare con un occhio più ottimista e speranzoso la vita davanti a sé.
A differenza, invece, di coloro che, molto di rado, partecipano ad un rito o ad una celebrazione religiosa (rispetto a quelli che, invece, vi partecipano almeno la domenica), quelli che sono più attivi anche dal punto di vista spirituale, rischiano 5 volte in meno di cadere (o ricadere) in un comportamento suicida.
La valorizzazione della religione
Qual è stato, quindi, lo scopo di questo studio? Come i ricercatori stessi affermano, è semplicemente per dire che “la religione e la spiritualità possono essere una grande risorsa, non del tutto valorizzata, che sia psichiatri sia medici potrebbero esplorare con i loro pazienti” – concludono.
Lo studio, di certo, non fa altro che confermare quanto sia importante e bello partecipare alla Messa, e non solo, e stare con Gesù. Lui è la fonte della nostra gioia, della nostra letizia e, soprattutto, la porta che ci accompagna alla felicità. Lui è sempre lì che ci aspetta a braccia aperte, per donarsi, ogni giorno, come ha sempre fatto, per ciascuno di noi.