Spesso vi abbiamo riportato delle testimonianze da Medjugorje, si tratta di esperienze diverse l’una dall’altra che confluiscono in una grande verità: Dio esiste e a Medjugorje ha creato una luogo di contatto dov’è possibile ammirarne la grandezza.
Oggi vi parliamo di un uomo, un professore, da sempre molto religioso che in un periodo buio della sua vita ha cominciato a dubitare, non solo di Dio ma di tutto il senso dell’esistenza. Tutto comincia con suo nonno, l’uomo che lo ha introdotto alla fede e che gli leggeva i salmi quando era ancora un bambino. Un giorno si ammala e la sua vita diventa un calvario, in quel periodo il nostro protagonista sente un grande vuoto, ma poco prima della sua morte avverte anche un altro bisogno quello di andare a Medjugorje: “Nei suoi ultimi giorni,quando lo accompagnavo verso la sua camera da letto,nel corridoio sentivo sempre dentro di me,sotto il quadro del cuore di Maria e del cuore di Gesù :figlio mio,vieni a Medjugorie. E lo sentivo ogni giorno sempre più forte. Nel frattempo mio nonno morì. Prenotai immediatamente e continuavo spesso a trascinarmi, a non vivere al 100% la mia vita”.
Il viaggio verso Medjugorje era pieno di incognite, se da un lato c’era il bisogno di ritrovare se stesso, dall’altro il senso di incredulità e non senso della vita continuavano ad accompagnarlo. Poi l’arrivo nel paesino, l’atmosfera di quel luogo lo ha disposto con un animo diverso, le paure erano nascoste da una rinnovata fede che l’uomo esprimeva in preghiera. Con uno spirito diverso si è diretto sulla collina delle apparizioni e lì un miracolo gli ha illuminato l’anima: “ Durante l’apparizione verso le 12 in agosto accade qualcosa, dall’inizio alla fine dell’apparizione alla veggente : Il sole diventa rosso,viola,azzurro,inizia ad ingrandirsi e a rimpicciolirsi per poi ingrandirsi nuovamente,come un grande cuore che pulsa e inizia a ruotare. Piango di gioia,senza quasi rendermene conto e sento dentro di me solo la pace,tutte le mie sofferenze erano svanite,provavo solo una grande grande gioia. Abbiamo visto questo in 60,000 persone”.
In quel momento il nostro protagonista ha capito di essere di fronte ad un miracolo divino, ma anche che suo nonno era accanto a lui e per l’ultima volta lo aveva guidato di fronte a Gesù. Dopo quel viaggio quest’uomo ha capito la sua posizione nel mondo ed ora fa ritorno a Medjugorje almeno una volta l’anno. Nel suo racconto ci spiega che l’ultimo viaggio gli ha regalato una grande soddisfazione, quella di conoscere la veggente Marja. Quel giorno il professore camminava per strada e si è imbattuto in una folla di fedeli che si era assiepata di fronte alla casa della veggente, ognuno di loro suonava al campanello e poi se ne andava, curioso di conoscere la donna decise di pregare la madonna per un segno che lo invitasse ad entrare, così recitò 10 Ave Maria. Quello che accadde dopo ve lo lasciamo raccontare da lui:
“Dopo l’ultima ave maria, apro gli occhi. Vicino a me c’è una signora che apre il cancello e mi dice di entrare con le mani dicendo qualcosa. Non la conoscevo. Una volta entrato incontro un bambino in bici. Mi dice di uscire e provare a suonare. Continuo a pregare.
Citofono. Mi rispondono :”Chi è?
“ Salve vorrei incontrare Marja se è possibile”
-Sono io Marja In quel momento il cuore mi sale in gola.
-Posso entrare? -Si vieni recitiamo la coroncina della Divina Misericordia.
Erano le 3 in punto.
Mi vede arrivare e con gioia mi sorride e mi dice : -Ehi ma sei tu!
-Le sorrido mentre mi sembra di conoscerla da sempre Eravamo pochi quasi una decina.
Ho detto le mie intenzioni scoppiando in lacrime, mi ha detto che le avrebbe presentate alla Madonna. Le raccomando anche tutte le intenzioni di preghiera del mio gruppo,della mia parrocchia e di tutti i miei amici di Bari.
Poi abbiamo pregato con canti melodiosi e tanta pace nella sua cappella privata.
Si parlava di quanto sia importante creare gruppi di preghiera dedicati alla Madonna e di pregare per le sue intenzioni,lasciando le nostre da parte.
Ci lasciamo con un sorriso,una sua amica mi disse: -La Madonna oggi ti ha fatto un regalo -Perchè? -Perchè Marja non riceve durante il festival Allora capii che su 100,000 persone solo 8 erano entrate”.
L’uomo capì che Dio gli aveva fatto un dono, ma sopratutto che la nostra vita non è fatta per patire le sofferenze, queste vanno accettate come progetto divino, perché è vero che siamo destinati alla felicità, ma non quella in terra, bensì quella eterna nel Regno di Dio.
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