L’Italia piange la scomparsa di Andrea Camilleri
“Forse avrei bisogno di Dio nella mia vita”.
Lo scrittore è scomparso all’età di 93 anni.
L’addio allo scrittore
Il mondo della letteratura e della cultura piange Andrea Camilleri: l’autore de “Il commissario Montalbano” è scomparso questa mattina all’età di 93 anni, dopo un mese di ricovero all’ospedale Santo Spirito di Roma, dopo che vi era stato ricoverato per un arresto cardiaco.
Camilleri aveva sempre avuto un rapporto complicato con la fede e con Dio: “Io non ho paura di niente, nemmeno della morte. Il mio rapporto con la morte? È di rispetto: quando arriverà, l’accoglierò come un atto dovuto, ma con profonda saggezza” – aveva detto.
Il suo rapporto con la fede
Camilleri ha sempre parlato del suo rapporto con la fede, un po’ difficile: “Non sono una persona praticante, anche se ho studiato in collegio ad Agrigento. Anche da ragazzo, per quanto partecipassi a Messa, facessi la Comunione, lo facevo senza entusiasmo e senza convinzione. Non si tratta di agnosticismo: era ed è semplicemente un atteggiamento naturale e spontaneo” – aveva dichiarato in un’intervista.
A chi gli domandava se mai Dio fosse stato presente nella sua vita, lui candidamente rispondeva con un secco NO: “Dio non c’è nella mia vita. Certo, nella mia vita c’è l’idea di spirito. Ma proprio quella della fede non ce l’ho. Un po’ mi dispiace perché mi rendo conto che, con l’avanzare dell’età, forse un po’ di fede mi farebbe bene. Io ho grande rispetto per quelli che hanno fede, anzi li ammiro. Ma io proprio non ne ho”.
Il ricordo della CEI
Un ricordo particolare dello scrittore arriva anche dal don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei: “Con la sua vita e la sua carriera all’insegna dell’impegno culturale e civile, ha saputo raccontare il paese con il suo stile ironico e pungente, a partire dal raccontare le difficoltà del paese nel contrasto alla mafia e il racconto dello sfruttamento dei migranti”.
“Scrittore complesso e sorprendente, capace di innovare sul piano narrativo e linguistico” – ha scritto mons. Dario Edoardo Viganò, assessore presso il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.
Con Camilleri, un altro pezzo della letteratura italiana va via, senza mai essere dimenticato.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: aleteia.org/avvenire.it