Gli Angeli del Signore, San Pietro e la potenza della preghiera

Nella storia della cristianità, sono state diverse le liberazioni dei Santi, dal carcere e dalle catene, avvenute per mano di un Angelo, a dimostrazione dell’ordine soprannaturale delle “cose”, testimoniato dalle Sacre Scritture.

San Pietro
La Liberazione di S. Pietro nelle Stanze di Raffaello – museivaticani.va

Ne ha parlato anche Papa Benedetto XVI, che lo spiegò come un avvenimento intimamente legato alla preghiera. “Ed ecco, gli si presentò un Angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro e lo destò”. Queste parole si riferiscono alla storia di San Pietro, vicenda nota poiché riportata negli Atti degli Apostoli.

La liberazione di San Pietro dalle catene

Si tratta, infatti, dell’episodio che comincia con la carcerazione per mano del Re Erode Agrippa, Re di Giudea e Samaria, e la successiva liberazione dell’Apostolo Pietro per via dell’intervento di un Angelo, poco prima del processo che si sarebbe dovuto tenere a Gerusalemme (At 12,1-17). L’uccisione di Pietro avrebbe rappresentato un colpo duro per la comunità cristiana che si stava espandendo a Gerusalemme.

L’Apostolo stava riposando dentro la prigione tra due soldati, a loro volta controllati dalle sentinelle all’esterno. L’Angelo del Signore, tuttavia, entrò nella cella, facendo brillare una luce, risvegliando Pietro e facendo cadere le sue catene. Dopo averlo colpito al fianco, pronunciò le parole: “Alzati, presto!”. “Metti la tua cintura e calza i tuoi sandali”, e “Rivesti il tuo mantello e seguimi”. Pietro prontamente obbedì, nonostante il dubbio che quello che gli si era posto dinnanzi fosse nient’altro che una visione.

San Pietro riconobbe l’Angelo del Signore

Giunti alla porta di guardia della città, dopo aver superato le postazioni dei militari, questa si aprì. Pietro vide l’Angelo andarsene. A quel punto, le sue parole dimostrarono che non poteva avere più dubbi: “Ora, so veramente che il Signore ha inviato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode ed a tutto quello che si aspettava il popolo ebreo”.

Lo spesso Papa Benedetto XVI ha sottolineato: “Mentre Pietro, dunque, era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui. Lo stesso dopo la sua liberazione, quando si racconta che molti erano riuniti e pregavano”.

Ratzinger spiegò che, in quella notte, venne mostrato come la forza della preghiera incessante che sale al Signore fa sì che lui la ascolti e possa compiere persino “una liberazione impensabile e insperata, inviando il suo Angelo”. La vicenda riporta poi, in maniera quasi istintiva, ai tratti fondamentali della liberazione d’Israele dall’Egitto e dalla schiavitù.

Negli Atti, si parla di altri Angeli del Signore

Gli Atti degli Apostoli (5, 17-20) narrano anche che, precedentemente, Pietro si fosse trovato in compagnia di altri Apostoli, quando la setta dei Sadducei, guidata dal Sommo Sacerdote, li portò nelle carceri pubbliche.

San Pietro in carcere liberato dall’Angelo, di Pietro Novelli – flickr.com

Anche quella volta, durante la notte, era giunto l’Angelo del Signore a scarcerarli, dopo aver pronunciato la frase: “Andate e, in piedi, annunciate al popolo, nel Tempio, le parole di vita”.

Giovanni Bernardi

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