I Pontefici del Ventesimo secolo ebbero uno straordinario rapporto con gli Angeli, un rapporto continuamente testimoniato dalle loro parole e dal loro operato.
Le figure angeliche ricoprono fin dai tempi dei primi profeti, un ruolo di straordinaria importanza. La loro presenza è sempre stata una grande fonte di guida e supporto per gli uomini e le donne che hanno rappresentato la storia della Chiesa Cattolica. Nella storia più recente, quella del secolo scorso, cinque Papi seduti sul soglio pontificio hanno testimoniato un grande rapporto e un grande affidamento nei confronti degli Angeli. Primo fra tutti, in termini rigorosamente cronologici, fu Papa Achille Ratti, divenuto Pontefice col nome di Pio XI. Da Ratti a Wojtyla, ripercorriamo le testimonianze dei Papi.
Gli Angeli: punti di riferimento per Papa Pio XI
Non sono certo poche le occasioni in cui, durante il suo Pontificato, Papa Pio XI invocò il suo Angelo custode. In modo particolare, Papa Ratti affidò, e lo fece in un bellissimo discorso datato 1923, tutti gli “esploratori” e i missionari al manto protettore delle figure angeliche. Il Pontefice pose sotto la protezione degli Angeli anche le figure degli insegnanti, guide per i ragazzi, e degli scout. Per quanto riguarda gli esploratori, il Pontefice esclamò a gran voce: “sempre agli esploratori noi raccomandiamo la devozione agli Angeli. […] Non dimentichino allora che hanno una guida celeste, che l’Angelo di Dio veglia su di loro”.
Arcangelo Michele: la devozione di Pio XII
Non meno legato alle figure angeliche fu il suo successore, Papa Pio XII. La sua particolare devozione nei confronti dell’Arcangelo Michele fu particolarmente nota. Nell’anno 1949, Papa Pacelli pose sotto la sua protezione tutti i radiologi. Nella stessa occasione, il Pontefice proclamò l’Arcangelo Patrono di tutta l’amministrazione italiana della Pubblica sicurezza.
Papa Giovanni XXIII, devoto fin da ragazzo
Salito al soglio Pontificio nel 1958, Angelo Roncalli, divenuto poi Papa Giovanni XXIII testimoniò la sua profonda devozione verso gli Angeli fin da giovanissimo. Una delle sue più belle testimonianze, in tal senso, risale agli anni in cui era ancora un giovane seminarista: “Dio. Che delizia al solo pensarci! Io dunque sono sempre sotto gli occhi di un Angelo che mi guarda”.
Il Santo Pontefice testimoniò la sua profonda devozione anche quando si trovava in Francia, in qualità di Nunzio Apostolico. Diceva infatti Roncalli che quando doveva visitare qualche personaggio importante per trattare gli affari della Santa Sede, lo impegnava sempre a mettersi d’accordo con l’Angelo custode.
Paolo VI e il “Nuovo Catechismo Olandese”
1967: la commissione cardinalizia nominata dal nuovo Pontefice della Chiesa Cattolica Paolo VI affermava che l’esistenza degli Angeli è una vera e propria verità di fede: “Bisogna che il Catechismo dichiari che Dio ha creato, oltre al mondo sensibile nel quale viviamo, anche il regno dei puri Spiriti che chiamiamo Angeli”.
Le riflessioni di Giovanni Paolo II
Anche il Santo Giovanni Paolo II ebbe, durante l’arco di tutto il suo Pontificato, un privilegiato rapporto con le figure angeliche, menzionate spesso nei suoi discorsi evangelici. In tal senso, si vuole ricordare un bellissimo discorso pronunciato verso la fine degli anni Ottanta, nell’ambito di un ciclo di catechesi.
In quell’occasione Wojtyla sostenne che si discute spesso sulla maggiore o minore sapienza su “questi esseri spirituali”. A volte, ricordava Giovanni Paolo II, la confusione è tanta e questo porta con sé il conseguente rischio di far passare come fede della Chiesa sugli Angeli ciò che alla fede non appartiene, o viceversa, di tralasciare qualche aspetto importante della verità rivelata”.
Fabio Amicosante
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