L’Angelo di Dio è la preghiera che rivolgiamo all’Angelo Custode che è stato donato da Dio ad ognuno di noi. Ma possiamo recitarla anche per qualcun altro?
La preghiera dell’Angelo di Dio risale al 1600 quando, diffondendosi sempre più la devozione agli angeli custodi, fu istituita la festa a loro dedicata. Fu reso inoltre definitivo il testo di questa bellissima preghiera: essa deriva da una quartina con la quale iniziava il poema di un monaco inglese della fine dell’XI secolo.
Una preghiera semplice ma molto efficace, se si pensa che si invoca l’aiuto di un Angelo, una creatura celeste che è bontà, virtù e intelletto superiori, a cui siamo stati affidati personalmente da Dio.
L’Angelo Custode che abbiamo a fianco, che è unico e che non sarà affidato a nessun altro dopo la nostra morte, è un Angelo di Dio, un suo messaggero. E’ quindi un suo servitore fedele da sempre e lo sarà per sempre, dalla Grande battaglia contro il diavolo, fino all’eternità.
Inoltre è il nostro più caro e fidato amico, in quanto ci comprende più di chiunque altro, rimanendoci sempre vicino, per tutta la vita. Sia che siamo nel peccato, sia che siamo nella virtù, nella gioia o nella tristezza, veglia sempre su di noi e intercede per noi.
Inoltre è possibile pregare il nostro Angelo Custode domandandogli di aiutare un’altra persona: un nostro caro, un nostro amico o chiunque sentiamo di affidargli. Sarà poi lui ad agire secondo il potere conferitogli da Dio. Possiamo anche pregare l’Angelo della persona che vogliamo aiutare.
Stando alla permissione divina, gli angeli possono di fatto agire più liberamente di noi, in quanto ogni Angelo Custode è un puro spirito. Non è quindi appesantito da un corpo di carne e sangue, e può misteriosamente, secondo le sue possibilità e la volontà di Dio, correre in aiuto di qualcun altro.
Scrive San Tommaso D’Aquino: “la rapidità del movimento dell’angelo non è misurata dalla quantità del suo potere, ma secondo la determinazione della sua volontà” (Summa theologiae, I, q.53, a.3, ad 1 ).
Inoltre ogni Angelo non ha come noi limiti di tempo e di spazio, come sottolinea San Tommaso d’Aquino: “un angelo è in un luogo mediante l’applicazione del suo potere” (cfr Summa theologiae, I, q. 52, a) 2).
Possiamo pregare quindi il nostro Angelo di aiutare qualcun altro, implorando la misericordia di Dio, ma il potere di azione di un angelo in ogni caso, non è infinita, come lo è quella di Dio, e ognuno di loro è amorevolmente sottomesso alla volontà di Dio.
Elisa Pallotta
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