Nell’Angelus di oggi, Papa Francesco invita i fedeli a non dare spazio alla tristezza. E ancora una volta, esorta a fermare tutte le guerre in corso.
In una Piazza San Pietro affollata, Papa Francesco spiega il Vangelo di oggi, e invita i fedeli a guardare verso l’alto con cuore “leggero e sveglio”. Li invita a restare lontani dalla tristezza, dalla pesantezza della paura e delle ansie per il futuro. Il pontefice, invita a non lasciarsi travolgere dallo sconforto.
«Il Vangelo di oggi, prima domenica di Avvento, ci parla di sconvolgimenti cosmici e ansia e paura nell’umanità. In questo contesto, Gesù rivolge ai suoi discepoli, una parola di speranza: “Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina“. La preoccupazione del Maestro è che non si appesantiscano i loro cuori e che attendano con vigilanza, la venuta del Figlio dell’Uomo.
Gesù invita ad alzare il capo verso l’alto, e tenere cuore leggero e sveglio. Egli indica loro come leggere gli eventi, come non appesantire il cuore per via delle angustie e spiega loro come restare svegli nel cuore».
Il Maestro indica loro come interpretare gli eventi, «a partire dal progetto di Dio, che opera la salvezza, anche nelle vicende più drammatiche della storia. Per questo suggerisce loro di volgere lo sguardo verso il Cielo, “risollevatevi e alzate il capo”.
Il pontefice sottolinea come questa indicazione valga per tutti noi fedeli cristiani, cioè che i nostri cuori non si appesantiscano, ma siano liberi, non si lascino schiacciare dalla tristezza. Questo a causa dei vari accadimenti nel mondo e nella nostra vita personale, per angustie e preoccupazioni quotidiane.
Gesù ci chiede di affidarci a Lui, di contare sul suo Amore e di pregare, non lasciandosi prendere dallo sconforto. Alzare lo sguardo verso il Signore, significa sentirsi supportati lungo il nostro cammino, con cuore più leggero.
Il pontefice, dopo l’Angelus, conclude il suo discorso tornando a parlare delle atrocità che le guerre stanno portando nel mondo.
«Mi rallegro», dice Francesco, «per il cessate il fuoco che è stato raggiunto nei giorni scorsi, in Libano. Che esso possa essere rispettato da tutte le parti, permettendo a libanesi e israeliani di tornare in sicurezza a casa. Rivolgo un pressante invito a tutti i politici libanesi, affinché venga eletto subito il presidente della Repubblica e le istituzioni ritrovino il loro normale funzionamento, per procedere alle necessarie riforme e assicurare il Paese, sull’esempio di convivenza pacifica tra le differenti religioni.
La mia speranza è che lo spiraglio di pace che si è aperto, possa portare al cessate il fuoco su tutti gli altri fronti, soprattutto Gaza. Ho molto a cuore la liberazione degli israeliani che ancora sono tenuti in ostaggio e l’accesso agli aiuti umanitari alla popolazione palestinese, stremata.
Preghiamo per la Siria, dove purtroppo la guerra si è riaccesa, causando molte vittime. Esprimo la mia preoccupazione, il mio dolore per il conflitto che continua a insanguinare la martoriata Ucraina. La guerra è un orrore, offende Dio e l’umanità. È sempre una sconfitta, per l’umanità intera».
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