Nell’Angelus di oggi, solennità di Ognissanti, Papa Francesco punta il focus sulle Beatitudini e tuona quanto la guerra sia un qualcosa di terribile.
In una piazza San Pietro affollata, Papa Francesco tocca temi importanti come la guerra, facendo ancora una volta un appello affinché si fermi, e sulle Beatitudini, che definisce, carta di identità dei fedeli.
«Oggi, Solennità di tutti i Santi, nel Vangelo, Gesù proclama la carta di identità del cristiano, ossia le Beatitudini. Esse sono anche la via per la Santità», spiega il Papa. «Gesù ci mostra il cammino dell’Amore che Lui stesso ha percorso per primo, facendosi Uomo e che per noi era un tempo dono di Dio e anche Lui la nostra risposta. È dono di Dio perché come dice San Paolo, è Lui che santifica. A Lui chiediamo di farci santi e rendere il nostro cuore simile al Suo.
Lui ci guarisce, ci libera da tutto ciò che impedisce di amare come Lui ci ama, cosicché in noi, come diceva Carlo Acutis, ci sia sempre meno Io per lasciare spazio a Dio. Il Padre dei Cieli, infatti, ci offre la Sua Santità ma non ce la impone. Lascia a noi la libertà di seguire la sua buona ispirazione, di lasciarsi coinvolgere dai suoi progetti, di fare nostri i suoi sentimenti. Lui ci ha insegnato al servizio degli altri, con una carità come sempre universale, aperta e rivolta a tutti.
Tutto questo lo vediamo nella vita dei Santi, anche del nostro tempo. Pensiamo a San Massimiliano Kolbe, che ad Auschwitz, chiese di prendere il posto di un Padre di famiglia, condannato a morte. O pensiamo a Santa Teresa di Calcutta, che spese la sua esistenza al servizio dei poveri, o al vescovo Romero, assassinato sull’altare per aver difeso i delitti degli ultimi, contro i soprusi dei prepotenti».
«Ci sono anche “santi della porta accanto“, quelli di tutti i giorni, nascosti, che portano avanti la vita cristiana quotidiana. Fratelli e sorelle, quanta santità nascosta è nella Chiesa. Riconosciamo a tanti fratelli e sorelle, plasmati delle Beatitudini, poveri, miti, misericordiosi, affamati e assetati di giustizia, operatori di pace», continua il pontefice.
Francesco prosegue il suo discorso in Piazza San Pietro dicendo:«Queste sono persone piene di Dio, incapaci di restare indifferenti ai bisogni del prossimo. Sono testimoni di cammini luminosi, possibili anche per noi.
Domandiamoci: chiedo a Dio, nella preghiera il dono di una vita santa? Mi lascio guidare dai buoni impulsi che il suo Spirito suscita in me? E mi impegno in prima persona a praticare le Beatitudini del Vangelo, nell’ambiente in cui vivo?», chiosa.
Nel suo discorso finale, Papa Francesco prega ed esprime la propria vicinanza, per il popolo del Ciad, dove ha avuto luogo un terribile attentato, alcuni giorni fa. Il pontefice prega anche per le popolazioni colpite da alluvioni.
Bergoglio prosegue e pone ancora una volta sulla guerra e sulle popolazioni da essa martoriate. «Fratelli e Sorelle, la guerra è sempre una sconfitta ed è ignobile. È il trionfo della menzogna, della falsità. Si cerca il massimo interesse per sé e il massimo danno per l’avversario, calpestando vite umane, ambiente…e soffrono gli innocenti».
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