Nell’Angelus di oggi, domenica 15 settembre 2024, Papa Francesco insiste sullo stop alle guerre e il rilascio degli ostaggi.
In una piazza San Pietro gremita, Papa Francesco pone l’accento sul Vangelo odierno, in cui Gesù chiede ai suoi discepoli chi la gente crede che Lui sia. E poi, Nostro Signore chiede ai suoi discepoli:«E voi, chi credete che io sia?». Simon Pietro, allora, risponde a nome di tutti dicendo:«Tu sei il Cristo», cioè tu sei il Messia. Il Papa prosegue spiegando:«Tuttavia, quando Gesù comincia a parlare della sofferenza e della morte che lo aspettano, lo stesso Pietro si oppone. E Gesù lo rimprovera duramente: Va’ dietro a me Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Il pontefice sottolinea che osservando il comportamento di Pietro, anche noi dovremmo chiederci che cosa vuol dire veramente conoscere Gesù. «Infatti, da una parte, Pietro risponde in maniera perfetta, dicendo che Gesù è il Cristo. Tuttavia, dietro queste parole corrette, c’è ancora un modo di pensare secondo gli uomini. Una mentalità che immagina un Messia forte, un Messia vittorioso, che non possa offrire o morire. Dunque, le parole con cui Pietro risponde sono giuste ma il suo modo di pensare è cambiato. Egli deve ancora cambiare mentalità.
Questo è un messaggio importante anche per noi. Conosciamo la dottrina, recitiamo le preghiere in modo corretto e magari alla domanda:«Chi è per te Gesù», rispondiamo bene, con qualche formula appresa al catechismo. Ma siamo sicuri che questo significa conoscere davvero Gesù?». In realtà, per conoscere il Signore non basta conoscere qualcosa di Lui, ma occorre mettersi alla sua sequela. Lasciarsi toccare e cambiare dal suo Vangelo. Si tratta di avere con Lui un incontro. Posso conoscere tante cose su Gesù, ma se non l’ho incontrato, ancora non so chi è Gesù. Ci vuole questo incontro che cambia il modo di essere e di persone, che cambia le scelte che fai nella vita. Tutto cambia, se davvero hai conosciuto Gesù.
Bisogna chiedersi chi sia Cristo. Tanti non si pongono più questa domanda, e restano tranquilli, addormentati, anche lontano da Dio. È importante chiederci: «Io mi lascio scomodare? Che posto occupa Gesù nella mia vita?».
Papa Francesco, nel discorso post Angelus, pone l’accento su diversi temi importanti. In primis, il pontefice mostra la sua vicinanza alle popolazioni del Myanmar e del Vietnam, che stanno soffrendo per via di un grave tifone che li ha colpiti. «Dio sostenga quanti hanno perso i loro cari e la loro casa e benedica quanti stanno portando aiuto». Ieri, in Messico, è stato beatificato il sacerdote Moisés Lira Serafin, sacerdote fondatore della Congregazione delle Missionarie della Carità di Maria Immacolata, deceduto nel 1950.
Toccando poi il tema delle guerre, il Papa chiede ancora di porre fine alle guerre, “che insanguinano il mondo”. «Penso alla martoriata Ucraina, al Myanmar, penso al Medio Oriente. Quante vittime innocenti. Penso alle mamme che hanno perso figli in guerra. Quanti giovani vite stroncate. Cessino i conflitti, le violenze, gli odi, si rilascino gli ostaggi, continuino i negoziati, si trovino soluzioni di pace».
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