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Discorsi del Papa

Angelus 18 agosto. Papa Francesco: Gesù ha un dono oltre ogni aspettativa per noi

Cosa dobbiamo provare di fronte al dono senza paragoni che Gesù ha in serbo per noi? Lo spiega Papa Francesco.

Papa Francesco Angelus

 Quella di pane non è la sola fame che può provare l’uomo. Fame di giustizia, di pace, di Dio. C’è un unico alimento capace di sfamarle tutte. Gesù afferma con semplicità di essere il pane vivo disceso dal cielo davanti a tanta gente si identifica con un alimento quotidiano: il pane.

Le persone che ascoltato Gesù dire queste cose, come molti oggi, si chiedono come Gesù possa darci da mangiare la sua carne? Davanti al miracolo dell’Eucarestia possiamo solo provare meraviglia e gratitudine. Meraviglia perché Gesù ci sorprende sempre. Il pane dal cielo è un dono che eccede ogni aspettativa. Chi non accoglie il dono di Gesù è sempre sospettoso. Mangiare carne e sangue di Gesù è assumere la sua stessa vita come sostentamento.

Gratitudine perché riconosciamo Gesù presente che si pane per noi. Il Cristo vero uomo sa che si deve mangiare per vivere ma sa anche che non basta. Offre prima il pane terreno poi si fa Lui stesso pane per gli altri. Il Pane che viene dal Cielo è il Verbo di Dio che viene per noi. I nostri cuori sentono tanta fame di pace di salvezza, il pane del cielo può sfamare questa fame. Il pane vivo non è qualcosa di magico ma è lo stesso corpo di Cristo che dà speranza a tutti in particolare ai poveri, che hanno fame perché ci sono altri che divorano anche quello che spetterebbe a loro.

Davanti alla pagina del Vangelo di oggi chiediamoci: Ho fame e sete di salvezza per me e tutti i fratelli e sorelle? So stupirmi davanti al corpo del Signore morto e Risorto per noi? La Vergine Maria ci aiuti ad accogliere questo grande dono dal Cielo. Poi il pensiero del Papa va al popolo congolese. Ricorda i Missionari beatificati oggi nel Congo, martiri della fede. Coronamento di una vita spesa per i fratelli, possano essere di esempio e intercedano per i processi di pacificazione per il bene del popolo congolese. Preghiamo perché strade di pace si possano aprire in Palestina e in tutti i luoghi dove ci sono guerre.

Pane vivo nel Tabernacolo

Stupore e gratitudine di fronte e Gesù presente nell’Eucarestia non devono durare un attimo. L’Eucarestia è Gesù che si dona a noi, lo fa in maniera cruenta sulla croce, incruenta nell’Eucarestia. Cibarsi del Pane del Cielo è vitale, ma non basta, occorre passare del tempo in adorazione del Santissimo Sacramento. La santa fede insegna e noi siamo obbligati a crederlo, che nell’Ostia Consacrata si trova realmente Gesù Cristo sotto le specie del pane ma egli resta sui nostri altari, come trono d’amore, per dispensare Grazie. E proprio su questi altari quanti insulti e quanti disprezzi ha dovuto e deve ogni giorno soffrire l’amabile Redentore a causa degli uomini, che lo trascurano e alcune volte anche disprezzano.

Adorazione Eucaristica

Egli si lamentò di ciò con Suor Margherita Maria Alacoque. Gesù le mostrò il Suo cuore coronato di spine su un trono in fiamme, sovrastato da una croce. Poi disse: «Ecco quel cuore che tanto ha amato gli uomini e che non ha risparmiato niente ed è giunto a consumarsi per mostrare loro il Suo amore. Come riconoscenza non ricevo che ingratitudine dalla maggior parte degli uomini per l’irriverenza, la freddezza i sacrilegi e il disprezzo con cui mi trattano in questo Sacramento d’Amore. Ciò che più mi addolora è che si tratta di anime consacrate».

Per questo Gesù le chiese che il venerdì dopo la domenica del Corpus Domini fosse celebrato con riti particolari per onorare il Suo adorabile Cuore. In tale giorno le anime innamorate di Gesù cercheranno di compensare con segni di affetto gli oltraggi e le profanazioni da Lui subite nel Sacramento Eucaristico. Gesù promise abbondantissime grazie a coloro che gli avessero reso questo onore.

La bellezza dell’Adorazione eucaristica

Questo ci fa comprendere quanto cari siano a Gesù coloro che Lo visitano spesso e si trattengono in sua compagnia nelle Chiese, dove Gesù è presente nel Tabernacolo certamente tra tutte le devozioni, l’adorazione di Gesù nell’Eucarestia è la più importante dopo i Sacramenti, la più cara a Dio e la più utile a noi. Dunque, anima devota, inizia questa pratica anche tu e non temere di distoglierti dalle conversazioni con le persone per intrattenerti ogni giorno in qualche Chiesa alla presenza di Gesù Cristo nel Sacramento Eucaristico.

Provalo, vivi quest’esperienza e vedrai quali grandi benefici ne riceverai. Sappi che il tempo speso a trattenerti con devozione davanti a questo divinissimo Sacramento sarà quello che ti frutterà maggiormente durante la vita e ti consolerà nell’ora della morte e dell’eternità. Tutto è pazzia: feste, teatri, conversazioni, divertimenti; questi sono i beni del mondo, ma sono pieni di fiele e spine. Mentre l’anima che si trattiene con un po’ di raccoglimento davanti al Santissimo Sacramento, viene consolata da Gesù più di quanto possa fare il mondo con tutti i suoi festini e spassi.

Le nostre giornate sono sempre di corsa, passiamo da un impegno all’altro, sembra quasi che abbiamo paura di fermarci e guardare dentro noi stessi. Invece è importante sostare davanti a Gesù Eucarestia e parlare cuore a cuore con Lui, salire “su un alto monte”, dimenticare tutti quei pensieri in più, quelle preoccupazioni, fare silenzio, molto silenzio, perché è nel silenzio che si riesce ad ascoltare chiaramente la Sua voce. Non sono cose di altri tempi, è ciò di cui ciascuno di noi ha bisogno, ieri, oggi e sempre. Per crederci occorre fare una prova: “gustate e vedete”.

Filomena Sacco

Scritto da
Filomena Sacco

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