Nel corso di un Angelus atipico, in videocollegamento dalla Casa Santa Marta, il Pontefice ha celebrato la vita e la maternità.
“Si sta migliorando, si devono prendere precauzioni“, così ha esordito il Santo Padre, esprimendo dispiacere per non essere potuto affacciarsi su piazza San Pietro, a causa di un lieve stato influenzale.
Maria ed Elisabetta, emblemi della maternità felice
Commentando il Vangelo odierno (Lc 1,39-45), papa Francesco ha descritto la visita di Maria a Santa Elisabetta come “un incontro di due donne felici per il dono straordinario della maternità. Maria ha da poco concepito Gesù, il Salvatore del mondo, ed Elisabetta, nonostante l’età avanzata, porta in grembo Giovanni che preparerà la via davanti al Messia“.
Sia Maria, sia Elisabetta, ha detto il Papa, “hanno tanto di cui gioire e forse potremmo sentirle lontane, protagoniste di miracoli così grandi che non si verificano normalmente nella nostra esperienza“. Il messaggio dell’evangelista, dunque, è un invito a “contemplare i segni prodigiosi dell’azione salvifica di Dio“, il quale “non deve mai farci sentire lontani da Lui, ma piuttosto aiutarci a riconoscere la sua presenza, il suo amore vicino a noi“. Egli lo fa, ad esempio, “nel dono di ogni vita, di ogni bambino, della sua mamma“.
Menzionando la trasmissione Rai “A Sua immagine“, che ogni domenica trasmette l’Angelus in diretta, il Papa ha citato una scritta vista in una puntata precedente, che l’aveva particolarmente colpito: “Nessun bambino è un errore“.
Francesco ha esortato a non restare “indifferenti” alla presenza di “mamme con bambini” o di “donne in dolce attesa“, proprio come Elisabetta e Maria. “Benediciamo le mamme e diamo lode a Dio per il miracolo della vita“, ha detto.
Bergoglio ha quindi ricordato di quando era arcivescovo a Buenos Aires e ancora poteva prendere l’autobus come un comune cittadino: “Quando saliva una donna in attesa, subito le davo il posto a sedere. È un gesto di speranza e di rispetto, fratelli e sorelle“, ha sottolineato.
Sia ringraziato Dio per il dono della vita
“In questi giorni“, ha proseguito il Pontefice, “ci piace creare un clima festoso con luci, addobbi e musiche natalizie. Ricordiamoci, però“, ha aggiunto, “di esprimere sentimenti di gioia ogni volta che incontriamo una madre che porta in braccio o in grembo il suo bambino e, quando ci succede, preghiamo nel nostro cuore e diciamo anche noi, come Elisabetta: ‘Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo'”.
“Cantiamo con Maria: ‘L’anima mia, magnifica il Signore’, perché sia benedetta ogni maternità e ogni mamma del mondo. Sia ringraziato ed esaltato il nome di Dio che affida agli uomini di poter donare la vita agli uomini e alle donne“, ha affermato il Santo Padre.
Mostrando alle telecamere un Bambinello proveniente da Santa Fe, realizzato a mano dagli indigeni ecuadoriani, il Papa ha accennato alla benedizione dei Bambinelli, portati oggi a migliaia dai fedeli in piazza San Pietro.
Possiamo chiederci, allora: “Io ringrazio il Signore perché si è fatto uomo come noi per condividere in tutto, eccetto il peccato, la nostra esistenza? Io lodo il Signore e lo benedico per ogni bambino che nasce? Quando incrocio una mamma in dolce attesa, sono gentile, sostengo e difendo il valore sacro della vita dei piccoli fin dal loro concepimento nel grembo materno?“.
“Quanta crudeltà a Gaza!”
Dopo la recita della preghiera mariana, Francesco ha detto di seguire sempre “con attenzione e preoccupazione le notizie che giungono dal Mozambico” e ha voluto “rinnovare a quell’amato popolo“, il proprio “messaggio di speranza, di pace, di riconciliazione“.
“Prego“, ha proseguito, “affinché il dialogo e la ricerca del bene comune, sostenuti dalla fede e della buona volontà, prevalgano sulla sfiducia e sulla discordia. La martoriata Ucraina continua ad essere colpita da attacchi contro le città che a volte danneggiano scuole, ospedali, chiese. Tacciano le armi, risuonano i canti natalizi“.
“Preghiamo perché a Natale possa cessare il fuoco su tutti i fronti di guerra in Terra Santa. In Ucraina, in tutto il Medio Oriente, nel mondo intero. E con dolore“, ha aggiunto Bergoglio, “penso a Gaza, a tanta crudeltà, ai bambini, mentre agli atti ai bombardamenti di scuole e ospedali. Quanta crudeltà!“.
Il Santo Padre ha anche espresso vicinanza ai “cittadini italiani che vivono in territori che da tempo attendono la bonifica a tutela della salute“, menzionando in modo speciale “quanti hanno sofferto la recente tragedia di Calenzano“.
Poi ha ripetuto: “Nessun bambino è un errore“. Il Papa ha ringraziato i “bambini e ragazzi” giunti a San Pietro per la benedizione dei Bambinelli, per il loro “gesto semplice ma importante“. Infine, ha esortato: “Per favore, non dimenticatevi dei vostri nonni. Che nessuno rimanga solo in questi giorni“.