Mentre nel mondo c’è apprensione per le sue condizioni, dal letto d’ospedale papa Francesco si commuove per i tanti messaggi e manifestazioni di affetto.
Visto l’aggravamento della sua salute, non ha potuto recitare l’Angelus, nemmeno dal Policlinico Gemelli dove è ricoverato. Il Santo Padre ha, tuttavia, diffuso un messaggio scritto, per informare personalmente i fedeli del suo quadro clinico e per rivolgere alcune preghiere e ringraziamenti.
I popoli in guerra, le lettere e i disegni dei bambini nel cuore del Pontefice“Proseguo fiducioso il ricovero al policlinico Gemelli portando avanti le cure necessarie e anche il riposo fa parte della terapia. Ringrazio di cuore i medici e gli operatori sanitari di questo ospedale per l’attenzione che mi stanno dimostrando e per la dedizione con cui svolgono il loro servizio per le persone malate“, si legge nel messaggio del Pontefice, letto in diretta su Raiuno dalla conduttrice Lorena Bianchetti, durante la trasmissione A Sua Immagine.
Di seguito, il Papa ha ricordato che “si compie domani il terzo anniversario della guerra su larga scala contro l’Ucraina, una ricorrenza dolorosa e vergognosa per l’intera umanità. Mentre rinnovo la mia vicinanza al martoriato popolo ucraino, vi invito a ricordare le vittime di tutti i conflitti armati e a pregare per il dono della pace in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan“.
“In questi giorni mi sono giunti tanti messaggi di affetto e mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini“, prosegue Bergoglio, ringraziando “per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo. Affido tutto tutti all’intercessione di Maria e vi chiedo di pregare per me“.
In mattinata, dal suo canale Telegram, la Sala Stampa della Sede aveva informato: “La notte è trascorsa tranquilla, il Papa ha riposato”. Le notizie diffuse ieri sera, tuttavia, non erano state affatto rassicuranti. “Le condizioni del Santo Padre continuano ad essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo“, aveva sottolineato la stessa Sala Stampa.
Nella mattinata di ieri, papa Francesco aveva presentato una “crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l’applicazione di ossigeno ad alti flussi. Gli esami del sangue odierni hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata ad un’anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni“. Il Santo Padre ha continuato ad essere “vigile” e ha trascorso la giornata “in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri. Al momento la prognosi è riservata“, concludeva la nota della Sala Stampa.
Oltre alla recita dell’Angelus, il Pontefice ha dovuto rinunciare a presiedere la Santa Messa in San Pietro per le ordinazioni diaconali. Al suo posto, il pro-prefetto del Dicastero dell’Evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella.
Nella sua omelia (letta dallo stesso Fisichella), il Santo Padre, ha fatto riferimento all’amore per il nemico, oggetto del Vangelo odierno (Lc 6,27-38). “Per crescere insieme, condividendo luci e ombre, successi e fallimenti gli uni degli altri, è necessario saper perdonare e chiedere perdono, riallacciando relazioni e non escludendo dal nostro amore nemmeno chi ci colpisce e tradisce“, afferma il Papa rivolto agli ordinandi.
“Un mondo dove per gli avversari c’è solo odio è un mondo senza speranza, senza futuro, destinato ad essere dilaniato da guerre, divisioni e vendette senza fine, come purtroppo vediamo anche oggi, a tanti livelli e in varie parti del mondo. Perdonare, allora“, ha proseguito Francesco, “vuol dire preparare al futuro una casa accogliente, sicura, in noi e nelle nostre comunità“.
“E il diacono, investito in prima persona di un ministero che lo porta verso le periferie del mondo, si impegna a vedere – e ad insegnare agli altri a vedere – in tutti, anche in chi sbaglia e fa soffrire, una sorella e un fratello feriti nell’anima, e perciò bisognosi più di chiunque di riconciliazione, di guida e di aiuto“, ha aggiunto Bergoglio, esortando in conclusione i novelli diaconi e tutto il clero a “vivere ogni nostro ministero con un cuore umile e pieno di amore e ad essere, nella gratuità, apostoli di perdono, servitori disinteressati dei fratelli e costruttori di comunione“.
Vescovo di Smirne, san Policarpo è un martire del II secolo. Quando però è stato…
Meditiamo il Vangelo del 23 Febbraio 2025, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla…
La domenica è il giorno della devozione alla Santissima Trinità. Lodiamo e glorifichiamo il Signore…
“Allontana i miei turbamenti”. Questo Sabato con la preghiera della sera chiediamo questa grazia alla…
La Vergine non abbandona mai i suoi figli. Lo testimonia la vicenda della Madonna di…
Il pensiero di Madre Teresa di Calcutta sul modo di pregare e di affrontare la…