Nella Solennità di Cristo Re dell’Universo e, a conclusione dell’anno liturgico, Papa Francesco evidenzia il concetto della regalità di Gesù e del suo essersi fatto servo di noi tutti.
Davanti ad una Piazza San Pietro gremita di fedeli accorsi lì per ascoltare la sua preghiera, il Pontefice ha posto la sua attenzione su come Cristo sia re e luce del mondo e come questa luce arrivi diretta al nostro cuore e alla nostra mente.
La voce di Gesù, dice Francesco, è voce di verità e “lui non si stanca mai di perdonarci”. Vediamo insieme quali sono state le sue parole.
Gesù, re ma servo di tutti
Papa Francesco, nella festa di Cristo Re dell’Universo, durante la preghiera domenicale dell’Angelus ha voluto porre la sua attenzione su di un aspetto particolare di Gesù: nonostante lui sia re, si è fatto servo di tutti noi e non si stanca mai di perdonarci, aspettandoci sempre anche se siamo appesantiti dal peccato.
Il potere e la gloria sono queste le due parole che legano l’uomo, ma in realtà hanno poco valore se paragonate a Gesù. Cristo ribalta completamente il senso di questi due termini e, sulla base del brano del Vangelo di oggi che vede proprio Gesù giudicato da Pilato, il Papa così ha spiegato: “Ascoltare il Signore infonde luce nel nostro cuore e nella nostra vita. E allora proviamo a chiederci, ognuno si chieda nel suo cuore: posso dire che Gesù è il mio “re”? O dentro il cuore ho altri “re”?”.
Domande che Francesco pone a se stesso quanto a ciascuno di noi: “La sua Parola è la mia guida, la mia certezza? Io vedo in Lui il volto misericordioso di Dio che sempre perdona, che sempre perdona, ci sta aspettando per darci il perdono?” – continua.
Papa Francesco: “Gesù è il re che salva e che perdona sempre”
Il vero re della nostra vita è proprio Gesù e, ripercorrendo passo paso le parole del dialogo fra Pilato e Gesù, il Papa spiega: “Gesù è re in quanto è testimone: è Colui che dice la verità. Il potere regale di Gesù, il Verbo incarnato, sta nella sua parola vera, la sua parola efficace, che trasforma il mondo”.
Pilato è sì re e governatore, ma lui ha fatto del suo potere, come spiega il Papa, una vittoria del più forte sul più debole. La regalità di Gesù è tutt’altra cosa, e così continua Francesco: “Il mondo, del quale Gesù è Re, riscatta la creazione rovinata dal male con la forza proprio dell’amore divino, che [attraverso] Gesù è salva la creazione, perché Gesù libera e, Gesù perdona, Gesù dà pace e giustizia”.
La verità non brilla nella vita di Pilato quanto neanche nel suo potere, tanto che fa condannare a morte Gesù, lavandosene le mani: “Eppure il Cristo è venuto nel mondo, questo mondo: chi è dalla verità, ascolta la sua voce. È la voce del Re dell’universo, che ci salva” – ha continuato il Papa.
La cosa più importante è che Gesù, nonostante sia re, non si stanca mai di aspettarci, anche se la nostra anima è piena, zeppa, di peccati: “[…] Gesù perdona sempre. Gesù non si stanca di perdonare. Questo è il Regno di Gesù. Se c’è qualcosa brutta dentro di te, chiedi perdono. E Lui perdona sempre” – conclude il Papa.