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Discorsi del Papa

Angelus 8 settembre. Papa Francesco: Gesù non ci taglia mai fuori dal suo amore

Da una delle tappe del suo viaggio apostolico, a Papua Nuova Guinea, Papa Francesco ci dice che Gesù non ci taglia mai fuori dal suo amore, malgrado la nostra sordità ai suoi appelli.

Papa Francesco celebra messa nello Stadio Sir John Guise (Foto Ansa) – lalucedimaria.it

Ancora impegnato nel viaggio apostolico – il più lungo del suo pontificato – in Asia, papa Francesco ha celebrato l’Angelus al termine della Messa officiata presso lo stadio “Sir John Guise” di Port Moresby, in Papua Nuova Guinea, una delle quattro tappe della visita pontificia insieme a Indonesia, Timor-Leste e Singapore.

Durante la sua omelia Francesco ha ricordato l’incoraggiamento proveniente dalle parole del profeta Isaia («Coraggio, non temete!») rivolto a tutti gli smarriti di cuore.  Dio viene a salvarci e nel giorno della sua venuta, dice ancora Isaia, «si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi» (Is 35,5).

È Cristo Gesù, spiega il Papa, a dare compimento alla profezia di Isaia. Ce lo mostra il Vangelo di oggi col celebre episodio legato alla guarigione del sordomuto di Sidone, liberato dal mutismo e dalla sordità dalla parola («Effatà», «Apriti!») e dai gesti del Salvatore.

Con la guarigione miracolosa di un uomo ai margini – il sordomuto viveva infatti nel territorio della Decapoli al di là del Giordano, lontano dal centro religioso di Gerusalemme -, lontano da Dio e dagli uomini perché incapace di comunicare, Cristo ci mostra quale sia la logica di Dio.

Angelus, Papa Francesco: perché Gesù non ci taglia mai fuori

Il sordomuto, spiega il pontefice, «è tagliato fuori dal mondo, è isolato, è prigioniero della sua sordità e del suo mutismo e, perciò, non può aprirsi agli altri per comunicare». Egli è un uomo tagliato fuori da tutto e da tutti. Ma Dio alla lontananza risponde con la vicinanza.

Un momento della messa celebrata dal pontefice a Port Moresby, Papua Nuova Guinea (Foto Ansa) – lalucedimaria.it

Nel Figlio, Dio Padre si rivela come «il Dio vicino, il Dio compassionevole, che si prende cura della nostra vita, che supera tutte le distanze». Non a caso, insiste Francesco, il Vangelo di questa domenica mostra Gesù intento a recarsi in quei territori periferici, fuori dalla Giudea, per andare incontro ai pagani.

Esistono infatti, ricorda il Papa, «una sordità interiore e un mutismo del cuore». È questa condizione a renderci sordi agli appelli di Dio e incapaci di comunicare agli altri il suo amore. Gesù vuole liberarci da tutto quello che ci chiude a Dio e al prossimo. Anche oggi il Signore, dice Francesco rivolgendosi al popolo papuano, viene a incoraggiarci sollecitando ciascuno di noi ad aprirsi alla gioia del Vangelo.

Angelus, papa Francesco chiede il dono della pace

Prima di concludere la celebrazione della Santa Messa con la preghiera dell’Angelus, papa Bergoglio ha voluto affidare alla Vergine Maria il cammino della Chiesa in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone. «Maria aiuto dei cristiani – Maria Helpim vi accompagni e vi protegga sempre: rafforzi l’unione delle famiglie, renda belli e coraggiosi i sogni dei giovani, sostenga e consoli gli anziani, conforti i malati e i sofferenti!»

Francesco si è rivolto nuovamente a Maria Santissima per invocare il dono della pace per tutti i popoli, in particolare per questa grande regione del mondo tra Asia, Oceania e Oceano Pacifico. «Pace, pace per le Nazioni e anche per il creato», ha ripetuto il pontefice.

Dal successore di Pietro è giunto anche un secco no al riarmo e allo sfruttamento di quella casa comune che è la terra. Sì invece all’incontro tra popoli e culture e dell’armonia tra uomo e creature. In conclusione Francesco, ricordando come oggi ricorra la festa liturgica della Natività di Maria, ha rivolto un pensiero al Santuario di Lourdes, colpito la scorsa notte da un’inondazione che ha parzialmente allagato la Grotta.

Emiliano Fumaneri

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Emiliano Fumaneri

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