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Discorsi del Papa

Angelus, Candelora 2 febbraio 2025: Papa Francesco afferma un sì convinto alla vita

La ricorrenza della Giornata della Vita e l’imminenza di un altro evento importante in Vaticano, hanno indotto il Santo Padre a lanciare un accorato appello.

Photo: Vatican Media

Il Vangelo odierno della Presentazione del Signore al Tempio (Lc 2,22-40) ci mostra, da un lato qualcosa che “nel popolo di Israele si faceva sempre“, dall’altro “accade qualcosa che non era avvenuto mai“.

Due anziani, Simeone e Anna, profetizzano su Gesù, entrambi lodano Dio e quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme“, ha sottolineato il Pontefice. “Le loro voci commosse risuonano tra le pietre del Tempio annunciando il compimento delle attese di Israele. Davvero Dio è presente in mezzo al suo popolo non perché abiti tra quattro mura, ma perché vive tra gli uomini e questa è una novità di Gesù“.

Tre “modi bellissimi” per definire Gesù

Nella vecchiaia di Simeone e Anna, dunque, “accade la novità che cambia la storia del mondo“. Gli stessi Giuseppe e Maria “si stupivano delle cose che accadevano“. Quando Simeone prende in braccio il bambino lo chiama “in tre modi bellissimi“, ovvero: “Gesù è la salvezza, Gesù è la luce, Gesù è il segno di contraddizione“.

Quando identifica Gesù con la “salvezza” preparata per “tutti i popoli“, Simeone lascia tutti “stupiti“, in quanto la salvezza universale” è “concentrata in uno solo. Ciò avviene perché “in Gesù è possibile la vita, tutta la pienezza di Dio“, ha osservato il Papa.

Gesù riscatto dalle tenebre

Quando poi Simeone spiega che “Gesù è luce per illuminare le genti, come il sole che sorge sul mondo“, intende che “questo bambino lo riscatterà dalle tenebre del male, del dolore, della morte. Quanto abbiamo bisogno anche oggi di luce di questa luce?“, ha rimarcato Francesco.

Il bambino abbracciato da Simeone è infine “segno di contraddizione affinché siano svelati i pensieri di molti cuori. Gesù“, ha affermato il Santo Padre, “rivela il criterio per giudicare tutta la storia e il suo dramma e anche la vita di ognuno di noi.

Possiamo allora chiederci: “Io che cosa attendo nella mia vita? Qual è la mia grande speranza? Il mio cuore desidera vedere il volto del Signore? Aspetto la manifestazione del suo disegno di salvezza per l’umanità?“.

Nessun timore nel mettere al mondo dei figli

Dopo la recita della preghiera mariana, il Pontefice ha ricordato che in Italia si celebra la Giornata della Vita sul tema Trasmettere la vita, speranza per il mondo”. Si è quindi unito ai vescovi italiani nell’esprimere “riconoscenza alle tante famiglie che accolgono volentieri il dono della vita e nell’incoraggiare le giovani coppie a non aver timore di mettere al mondo dei figli“. Il Papa ha quindi rivolto i propri saluti e “auguri” al Movimento per la Vita italiano che compie 50 anni.

Di seguito, Francesco ha ricordato la sua partecipazione programmata per il il Summit internazionale sui diritti dei bambini intitolato “Amiamoci e proteggiamo”, in programma domani in Vaticano. “È una occasione unica“, ha detto, “per portare al centro dell’attenzione del mondo le questioni più urgenti che riguardano la vita di tutti“, ha aggiunto, invitando i fedeli a unirsi “nella preghiera per la buona riuscita” dell’evento.

Sempre a proposito del “valore primario della vita umana“, Bergoglio ha ribadito il suo “no alla guerra che distrugge tutto, distrugge la vita, induce a disprezzare“, ricordando ancora una volta che “sempre la guerra è una sconfitta“.

Il Santo Padre ha infine rinnovato l’appello “specialmente ai governatori di fede cristiana, affinché si metta il massimo impegno nei negoziati per porre fine a tutti i conflitti in corso. Preghiamo per la pace nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan“, ha concluso.

Luca Marcolivo

Scritto da
Luca Marcolivo

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