Come ascoltare la Parola del Signore, perché “non si tratta di una notizia qualsiasi”? Con queste parole, il Santo Padre ci accompagna nella meditazione del Vangelo di oggi.
Durante la sua catechesi domenicale all’Angelus, Papa Francesco ha deciso di concentrarsi sul perché sia importante ascoltare e cibarsi della Parola di Dio.
In una piazza San Pietro affollata di fedeli, il Santo Padre ha deciso di accompagnarci tutti ad una concreta meditazione delle letture e del Vangelo di questa domenica.
La Parola di Dio quanto è importante per noi e per la nostra quotidianità: per questo, Francesco parte da una frase del Vangelo di Marco: “Udita questa risposta, lo scriba non soltanto la riconosce giusta, ma nel farlo ripete quasi le stesse parole dette da Gesù. La Parola del Signore non può essere ricevuta come una qualsiasi notizia di cronaca: va ripetuta, fatta propria, custodita. La tradizione monastica usa un termine audace ma molto concreto: la Parola di Dio va “ruminata”.
Le Sacre Scritture sono il nutrimento della nostra anima e lo fanno ogni giorno, se noi le leggiamo e le meditiamo nel nostro cuore, come parola viva, e non notizie qualunque: “Possiamo dire che è così nutriente che deve raggiungere ogni ambito della vita: coinvolgere, come dice Gesù oggi, tutto il cuore, tutta l’anima, tutta la mente, tutta la forza. Deve risuonare, echeggiare dentro di noi. Quando c’è quest’eco interiore, significa che il Signore abita il cuore” – continua il Papa.
Ma quanto siamo “pratici” noi con il Vangelo? “E’ così importante familiarizzare con il Vangelo, averlo sempre a portata di mano, leggerlo e rileggerlo, appassionarsene. Quando lo facciamo, Gesù, Parola del Padre, ci entra nel cuore, diventa intimo a noi e noi portiamo frutto in Lui” – spiega il Pontefice.
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Il Vangelo di oggi ci presenta, anche, il grande comandamento, ovvero quello di amare Dio ed il prossimo. Quanto questo amore è presente e vivo in ciascuno? “È necessario che questo comandamento, il grande comandamento, risuoni in noi, venga assimilato, diventi voce della nostra coscienza. Allora non rimane lettera morta, perché lo Spirito Santo fa germogliare in noi il seme di quella Parola […] Chiediamoci, questo comandamento orienta davvero la mia vita? Trova riscontro nelle mie giornate?” – conclude Papa Francesco.
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