Nell’Angelus di questa domenica papa Francesco ricorda qual è la domanda posta da Gesù alla quale ognuno di noi deve rispondere.
Al Signore non bastano le mezze risposte o i vaghi riferimenti. La presenza che il Salvatore vuole avere nella nostra vita è ben più impegnativa.
Anche l’Angelus di oggi parte dal vangelo domenicale, in particolare dal brano di Matteo 16, 15-20 che vede Gesù giungere nella regione di Cesarèa di Filippo e domandare ai discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Alla domanda del Maestro i discepoli rispondono: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti».
Gesù però non sembra soddisfatto della risposta e insiste con loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Gli risponde Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
Cosa vuole sapere Gesù da noi
La domanda rivolta da Gesù ai discepoli, spiega Francesco, possiamo farcela anche noi. Cosa dice la gente di Gesù? In genere si dicono cose belle di lui, ricorda il Papa. «Molti lo vedono come un grande maestro, come una persona speciale, buona, giusta, coerente, coraggiosa». Tutte cose vere, intendiamoci. «Ma questo basta – si chiede Francesco – per capire chi è Gesù?». E soprattutto, basta a Gesù? «Sembra di noi», sottolinea il Papa.
Gesù non vuole essere solo un personaggio del passato, come erano le figure citate nello stesso vangelo (Giovanni il Battista, Elia, Geremia). Se così fosse Gesù sarebbe solo un «bel ricordo di un tempo che fu». Ma a Gesù non basta. Ecco perché subito dopo pone ai discepoli la domanda decisiva: «Ma voi chi dite chi io sia?». Gesù vuole sapere chi è per loro adesso. «Gesù – ricorda Francesco – non vuole essere un protagonista della storia, ma vuole essere protagonista del tuo oggi, del mio oggi. Non un profeta lontano: Gesù vuole essere il Dio vicino».
Se fosse solo un personaggio storico, Gesù sarebbe inimitabile. Invece «Gesù è vivo», insiste papa Bergoglio. Gesù ci accompagna, è al nostro fianco. È una guida esperta e saggia che ci accompagna lungo le strade più impervie e le salite più impegnative.
Pietro riconosce in Gesù il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Non un personaggio del passato dunque. Non bisogna dunque scoraggiarsi se a volte la cima della vita cristiana appare troppo alta. Quel che da soli sembra impossibile, con Gesù non lo è.
Chi è Gesù per noi?
Francesco dunque invita a ripetersi la stessa domanda rivolta da Gesù ai discepoli: «Voi chi dite che io sia?». Chi è Gesù per noi? Solo una figura del passato? Oppure il Figlio del Dio vivente? Gesù vive in noi? È il Signore della nostra vita? Ci affidiamo a lui quando le cose si fanno difficili? Coltiviamo la sua presenza attraverso la Parola e i Sacramenti? Ci lasciamo guidare da lui insieme ai nostri fratelli sorelle nella comunità?
Il Papa ha poi invocato Maria Madre del cammino affinché ci aiuti a sentire Gesù «vivo e presente accanto a noi». Dopo la recita della preghiera dell’Angelus Francesco ha annunciato il suo prossimo viaggio in Mongolia, dove si recherà giovedì prossimo, chiedendo a tutti di accompagnare la visita nella preghiera.
Il pontefice ha chiesto un ricordo nella preghiera anche per le vittime degli incendi divampati nel Nord-Est della Grecia. Come di consueto Francesco ha chiesto di pregare per le sofferenze del popolo ucraino, coinvolto in una guerra che sembra non avere mai fine. Infine Francesco ha menzionato Santa Monica, la madre di Sant’Agostino (della quale oggi ricorre la memoria liturgica) che tanto ha pregato per la conversione del figlio. «Donna forte, donna brava», l’ha definita Francesco chiedendo di pregare per le tante mamme che soffrono per i figli che sembrano smarriti in strade tortuose e difficili.