Sacra Famiglia chiude l’anno solare 2023. Cosa possiamo imparare da questa divina famiglia?
Tanti i personaggi coinvolti nella Festa di Oggi. Simeone, Anna, Giuseppe e Maria, tutti intorno al Bimbo Gesù. Ecco cosa suggeriscono ancora oggi, al mondo dove l’indifferenza è globalizzata e domina la cultura dello scarto.
Gioia e dolore sono intrecciate. Lo sanno tutti i personaggi implicati nella festa odierna.
Lo stupore è il segreto per andare avanti in famiglia
Il pensiero del Papa oggi va a Papa Benedetto nel primo anniversario della sua salita al cielo, ma è rivolto anche alle tante famiglie che soffrono, dilaniate dalle guerre o lacerate da mille altre forme di sofferenza. Egli ci invita a volgere lo sguardo alla famiglia di Nazaret “Esperta nel soffrire” per trovare luce e pace.
Il vangelo ce la mostra al Tempio di Gerusalemme per presentare il bambino al Signore. Giuseppe e Maria portano in dono l’offerta più umile e semplice che esista, le tortore perché sono poveri. Maria riceve una profezia: una spada trafiggerà la sua anima.
Arrivano con la povertà e partono con un carico di sofferenza. La famiglia di Nazaret non ha privilegi è immersa in un grande dolore, povera, ostacolata. Dice molto alle famiglie di oggi. Dio non è al di là dei problemi, è venuto ad abitare la nostra vita coi suoi problemi e le sue difficoltà. È venuto in una vita fatta di quotidianità, quindi sa bene cosa provano le famiglie in difficoltà. Le ha provate con Giuseppe e Maria.
Simeone e Anna dicono di Gesù cose che fanno stupire anche Maria e Giuseppe. Lo stupore è il segreto per andare avanti in famiglia. Sapersi stupire di Dio che ci accompagna e stupirsi in famiglia, del proprio coniuge prendendolo per mano, guardandolo negli occhi per qualche minuto ogni sera, stupirsi del miracolo della vita, trovando tempo per giocare coi figli, per fare una passeggiata con loro. Stupirsi della saggezza dei nonni, loro sono fonte di saggezza lasciamoci stupire dalla loro storia. Stupirsi della propria storia d’amore. Ogni vita ha gioie e dolore, saper cogliere la bontà di Dio che cammina con noi. Maria regina della famiglia interceda affinché il Signore ci doni la grazia dello stupore, ogni giorno e di insegnare agli altri la bellezza dello stupore.
La spiritualità matrimoniale: relazione abitata dall’amore divino
Famiglia è un percorso che il Signore usa per far arrivare alla santità. La famiglia è chiamata a restare unita al Signore, a lasciarsi illuminare dalla sua luce. Dalla grotta di Betlemme e dalla croce gloriosa di Cristo le difficoltà e le sofferenze sono trasformate in offerta d’amore. Spiritualità familiare è spiritualità dell’amore esclusivo e libero, chi non si decide ad amare per sempre è difficile che possa amare sinceramente anche per un solo giorno, aveva scritto Papa Francesco in Amoris laetitia (n. 319).
Il punto di massima liberazione nella coppia è quando ognuno scopre che l’altro non è suo ma del Signore. Il centro della mia vita non sono io né mio marito, ma è il Signore. Non devo attendere dall’altro ciò che è proprio dell’amore di Dio. Ciascun coniuge deve dedicare spazio esclusivo al suo rapporto personale con Dio, il solo che può sanare le ferite della convivenza e trovare nell’amore di Dio il senso della propria esistenza (AL 320). «Voler formare una famiglia è avere il coraggio di far parte del sogno di Dio, il coraggio di sognare con Lui, il coraggio di costruire con Lui, il coraggio di giocarci con Lui questa storia, di costruire un mondo dove nessuno si senta solo» (Al 321).
La vita nella famiglia è un pascolare misericordioso, la fecondità matrimoniale comporta la promozione dell’altro, contemplare una persona cara con gli occhi di Dio è una profonda esperienza spirituale. La quotidianità in famiglia? La insegna Gesù, chiunque gli si avvicina diventa esclusivo: “cosa vuoi che io faccia per te” (Mc 10,51). La persona che vive con noi merita tutto, dobbiamo suscitare nell’altro la gioia di sentirsi amato, questo stile si dilata quando diventa ospitalità. Questa apertura rende la famiglia “scuola senza pari di umanità”. Comunità educante per eccellenza. Una famiglia in cui abitualmente si sente dire: “per favore”, “permesso”, “grazie” è focolaio di quell’educazione integrale che tanto sta a cuore al Papa.