Nell’ultimo appuntamento prima della Vigilia, Francesco lancia un serio richiamo sul vero significato della festività di Natale.
Non tutte le ombre devono trasmetterci inquietudine. Lo stesso Vangelo odierno offre un’immagine molto significativa. Nella scena dell’Annunciazione, l’Angelo annuncia a Maria: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio» (Lc 26-38).
L’ombra che protegge
“L’ombra in una terra come quella di Maria, perennemente assolata, una nuvola di passaggio, un albero che resiste alla siccità e offre riparo, una tenda ospitale portano sollievo e protezione”, ha riflettuto papa Francesco durante l’Angelus. “L’ombra è un dono che ristora. E l’angelo descrive proprio così il modo su cui lo Spirito Santo discende su Maria”.
Analogo è il “modo di fare di Dio”, il quale agisce sempre come un “amore gentile, che abbraccia, che feconda, che custodisce senza fare violenza, senza ferire la libertà”. Quella dell’“ombra che protegge” è “un’immagine ricorrente nella Bibbia”, ha aggiunto il Santo Padre indicando anche l’esempio dell’“ombra che accompagna il popolo Dio nel deserto”.
È come se Dio “dicesse a Maria, ma anche a tutti noi: oggi sono qui per te e mi offro come tuo rifugio e tuo riparo. Vieni sotto la mia ombra, stai con me”.
Dio è gentile
Lo stile della “gentilezza di Dio” lo possiamo “in un certo modo possiamo sperimentare anche tra di noi, ad esempio quando tra amici, fidanzati, sposi, genitori e figli si è delicati, si è rispettosi prendendosi cura degli altri con gentilezza”, ha detto ancora il Pontefice.
Questa “gentilezza di Dio” rappresenta una chiamata a “fare lo stesso, accogliendo, proteggendo, rispettando gli altri”, pensando a “chi è emarginato anche in questi giorni e lontano della gioia del Natale” e chiedendoci, alla vigilia del Natale: “Io desidero lasciarmi avvolgere dall’ombra dello Spirito Santo, dalla dolcezza della mitezza di Dio, dalla gentilezza di Dio, facendogli posto nel cuore, accostandoci al suo perdono all’Eucaristia. E poi, per quali persone sole e bisognose potrei essere ombra che ristora, amicizia che consola?”.
Natale all’insegna della solidarietà: ecco cosa vuol dire
Dopo la recita della preghiera mariana, il Papa ha rivolto i suoi saluti in particolare a una delegazione dii cittadini italiani che vivono in territori ufficialmente riconosciuti come “molto contaminati” e che da tempo ne attendono la bonifica: “Esprimo solidarietà a queste popolazioni e auspico che la loro voce sia ascoltata”.
L’auspicio di Francesco è per una “Vigilia di Natale nella preghiera, nel calore degli affetti e nella sobrietà”, cui si è aggiunta una raccomandazione: “Non confondiamo la festa con il consumismo. Si può e come cristiano si deve festeggiare in semplicità, senza sprechi e condividendo con chi manca del necessario o manca di compagnia”.
Un messaggio di vicinanza, infine, “ai nostri fratelli e sorelle che soffrono per la guerra. Pensiamo alla Palestina, Israele, l’Ucraina. Pensiamo anche a coloro che soffrono per la miseria, la fame, le schiavitù. Il Dio che ha preso per sé un cuore umano infonda umanità nel cuore degli uomini”, ha quini concluso Bergoglio con l’augurio di “buon pranzo e buon Natale a tutti”.