Una piazza San Pietro gremita di fedeli, tutti venuti ad ascoltare le parole di Papa Francesco nella sua catechesi per l’Angelus. L’attenzione del Pontefice è stata posta su di un aspetto particolare del Vangelo di questa domenica.
Non dobbiamo condannare gli altri, non sparlare e cercare pettegolezzi: questo è il monito che Francesco ha dato a tutti i fedeli in ascolto.
“Cristo non è venuto a condannare, ma a salvare il mondo” – ha affermato il Pontefice.
In questa quarta domenica di Quaresima, che segna una sorta di giro di boa del cammino verso la Santa Pasqua, Papa Francesco decide di incentrare la sua attenzione su di un aspetto particolare del Vangelo del giorno. Il Signore Gesù, afferma Francesco, sa quali sono le nostre debolezze e non per questo ci condanna, anzi. La sua misericordia si espande su tutti, perché lui è venuto “non per puntarci il dito contro, ma per abbracciare la nostra vita, per liberarci dai peccati e salvarci”.
Il Pontefice ci aiuta a guardare come spesso Gesù guardasse nella profondità del cuore di chi gli si avvicinava per conoscerlo o per chiedergli consiglio ed aiuto: “Davanti a Gesù non ci sono segreti: Egli legge nel cuore, nel cuore di ognuno di noi. E questa capacità potrebbe inquietare perché, se usata male, nuoce alle persone, esponendole a giudizi privi di misericordia” – ci dice.
Ma perché Gesù fa questo? Lo dicevamo prima: Lui non è venuto per puntare il dito contro di noi, ma perché proprio tutti siano salvati: “[…] Lo sguardo del Signore su ognuno di noi non è un faro accecante che abbaglia e mette in difficoltà, ma il chiarore gentile di una lampada amica, che ci aiuta a vedere in noi il bene e a renderci conto del male, per convertirci e guarire con il sostegno della sua grazia” – afferma il Pontefice.
Per questo motivo, Francesco ci invita a guardare nell’animo di ciascuno di noi e, allo stesso modo, chiede che tutti i cristiani facciano allo stesso modo: “[…] Chiediamo al Signore che ci dia a tutti questo sguardo di misericordia, di guardare agli altri come Lui ci guarda a tutti noi. Maria ci aiuti a desiderare il bene gli uni degli altri”.
In conclusione alla sua preghiera domenicale, Papa Francesco rivolge il suo personale saluto a tutte le donne: “Due giorni fa si è celebrata la Giornata internazionale della donna. Voglio esprimere la mia vicinanza a tutte le donne, specialmente a quelle la cui dignità non viene rispettata. C’è ancora tanto lavoro che ciascuno di noi deve fare perché sia riconosciuta la pari dignità delle donne” – conclude.
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