Una notte tranquilla quella trascorsa da Papa Francesco all’ospedale “Gemelli” di Roma, dove è ricoverato. Ma non ha mancato di far pervenire la sua catechesi per l’Angelus di questa domenica.
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Dopo l’annuncio di ieri che non avrebbe presieduto la preghiera delle ore 12 della domenica, perché prescritto un assoluto riposo, il Santo Padre però ha deciso di far comunque pervenire il testo che avrebbe dovuto leggere, a commento del vangelo di questa domenica e in concomitanza per la preghiera consueta della domenica.
A differenza delle altre volte che è stato ricoverato, Francesco questa volta non apparirà in pubblico o dalla sua cappella per la preghiera. Ma, come dicevamo, i suoi messaggi e le sue omelie (anche quella per la celebrazione del Giubileo degli Artisti) è stata fatta pervenire. Ma partiamo dall’inizio e dalla domanda più comune: come sta Papa Francesco?
Le sue condizioni sono sotto controllo da parte dei medici dell’ospedale che lo hanno in cura e ci sono anche alcuni piccoli segnali di miglioramento.
Papa Francesco, il terzo giorno in ospedale
Stando a quanto diramato proprio dalla Sala Stampa Vaticana, il Papa ha trascorso una notte tranquilla, come anche quella precedente. Ieri sera, Francesco ha guardato il telegiornale delle ore 20 e poi si è messo a riposare tutta la notte. Come era stato annunciato, al Papa sono stati prescritto 4 – 5 giorni di ricovero.
“Per facilitare la ripresa, lo staff medico ha prescritto riposo assoluto; pertanto nella giornata domenica 16 febbraio, il santo padre non guiderà la preghiera dell’Angelus, ciononostante ha inteso inviare il testo per la relativa pubblicazione” – è la nota diffusa nella tarda serata di ieri.
Piccoli segnali di miglioramento per la sua bronchite, anche perché dopo gli esami clinici di questi due giorni, hanno portato all’individuazione di una terapia farmacologica specifica. Annullati tutti i suoi impegni pastorali e non solo, ma il suo impegno per il Giubileo non è mancato. La sua omelia per il Giubileo degli Artisti, Papa Francesco l’ha fatta pervenire ed è stata letta stamattina, alla celebrazione in San Pietro, dal cardinale Tolentino de Mendonça.
L’Angelus: il Papa ringrazia tutti coloro che gli sono vicini in questo periodo
Per quel che riguarda, invece, l’Angelus, il Santo Padre non ha mancato di dare un suo personale saluto a tutti gli artisti riuniti per il Giubileo: “Desidero salutare tutti gli artisti che hanno partecipato: avrei voluto essere in mezzo a voi, ma come sapete mi trovo qui al Policlinico Gemelli perché ho ancora bisogno di un po’ di cure per la mia bronchite” – ha scritto.
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“Ringrazio il Dicastero per la Cultura e l’Educazione per la preparazione di questo appuntamento, che ci ricorda l’importanza dell’arte come linguaggio universale che diffonde la bellezza e unisce i popoli, contribuendo a portare armonia nel mondo e a far tacere ogni grido di guerra” – ha continuato il Santo Padre.
Non ha dimenticato di chiedere preghiera, ancora una volta, per tutti le popolazioni che sono in guerra: “Invito tutti a continuare a pregare per la pace nella martoriata Ucraina, in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan”.
Ma dall’altro lato, infine, ha anche ringraziato tutti coloro che gli sono vicini in questo momento, anche con la preghiera: “Vi ringrazio per l’affetto, la preghiera e la vicinanza con cui mi state accompagnando in questi giorni, così come vorrei ringraziare i medici e gli operatori sanitari di questo Ospedale per la loro premura: svolgono un lavoro prezioso e tanto faticoso, sosteniamoli con la preghiera!”.