Nella vita a volte navighiamo mari burrascosi, sembra che anche il Signore dorma, cosa possiamo fare quando tutto sembra perduto?
Quando viviamo momenti difficili nella vita la fiducia in Dio può vacillare, il Papa ci dà le istruzioni per non cedere alla paura e alla disperazione.
In questa domenica insolitamente nuvolosa tantissimi fedeli affollano Piazza San Pietro per l’Angelus del Santo Padre.
Il Santo Padre ci fa riflettere sull’episodio del Vangelo di oggi. La sera prima Gesù invita i discepoli ad andare con Lui sulla barca, poi arriva la tempesta. Egli dorme, i discepoli sebbene siano esperti naviganti hanno paura lo svegliano. Così accade per tutti. Con i discepoli si comporta così per rafforzare la loro fede e renderli più coraggiosi, ne escono più convinti della potenza di Gesù.
Superata questa prova ne sapranno affrontare molte altre fino al martirio. Quando imperversa la bufera la sua presenza incoraggia. Così fa con noi nell’Eucarestia, si fa presente ci nutre, ci rafforza, ci manda. Non ci risparmia le contrarietà ci rende più coraggiosi. Affidiamoci a lui con coraggio e grandezza di cuore. La vita non è semplice neanche per chi ha fede in Gesù. Tanti sono i venti che si possono abbattere nelle nostre vite, difficoltà legate al lavoro, alla salute, agli affetti, onde burrascose rischiano di farci perdere la rotta e mettere in pericolo la nostra spiritualità, le nostre famiglie e anche la nostra stessa vita.
Proprio in situazioni del genere il peccato è accovacciato alla porta del nostro cuore. Quale peccato? La tentazione di pensare che il Signore ci abbia abbandonato, che sia indifferente al nostro dolore, al nostro pianto. Signore perché non fai niente? Quante volte anche noi lo abbiamo gridato proprio come i discepoli del Vangelo di oggi? Quante volte ci è sembrato di non avere appigli sicuri a cui aggrapparci? Eppure la tentazione può essere venta, e anche piuttosto facilmente.
Quando tutto sembra perso l’unica cosa da fare è dire al nostro cuore: “Gesù lo so che tu mi ami, so che puoi tutto, salvami” e come aggiungeva sempre la Beata Chiara Luce Badano: “Gesù se lo vuoi tu lo voglio anche io”. Questo è il cuore pulsante della nostra fede, la certezza che tutto ciò che accade, il Signore ha la capacità di trasformarlo in semi di vita nuova. Questo non solo nella vita di ogni singolo essere umano che vive sulla terra, ma per tutta l’umanità. Possiamo vedere introno a noi morte e distruzione, ma la vita torna sempre a fiorire.
Il Signore non ci lascia mai soli, è sempre lui che ci tiene a galla, vuole solo che ci aggrappiamo a Lui. L’inizio della fede è proprio questo, riconoscere che da soli non possiamo fare nulla, che abbiamo bisogno di Lui per tutto. Navigando le tempeste della vita non ci dobbiamo chiudere in noi stessi, dobbiamo parlare con il Signore, raccontare cosa portiamo nel cuore. Di sicuro Lui opera meraviglie. Il vero segreto è la straordinaria potenza della preghiera che non è altro che un conversare continuamente e alla famigliare con Dio, è raccontargli tutto come facciamo con i nostri più cari amici.
Se facciamo questo sentiremo anche noi la parola di Gesù che sussurra al nostro cuore: “Perché hai paura?”. Se nella tempesta togliamo lo sguardo da Gesù allora la paura prende il sopravvento. Ma Lui non dorme mai. Più che fermarci a fissare i problemi occorre gettare in Lui tutte le nostre preoccupazioni. Il Signore non ci dona parole ma fatti, egli è sempre presente, è la certezza che non deve mai vacillare.
Possa ciascuno di noi essere capace di scorgere il cielo, guardare le persone, la vita, le situazioni con i Suoi occhi che sono sempre occhi di speranza. La Vergine Maria ci doni la serenità dell’abbandono in Lui, specie nella fervorosa preghiera per la pace in tutti i luoghi di conflitto in questo momento.
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