È la storia di una mamma speciale che col suo grande gesto ci commuove e ci fa comprendere cosa significa amare veramente e donare se stessi fino ad arrivare a una scelta coraggiosa, non comprensibile a tutti.
Quella che stiamo per raccontarvi è la vicenda di una giovane mamma, Anna Negri Valvo, che è stata definita “mamma coraggio”, scopriamo il perché.
Anna Negri Valvo è una donna innamorata della vita, appassionata, una mamma felice, che a un certo punto, dopo la terribile diagnosi, decide di rifiutare le cure che l’avrebbero aiutata a combattere un brutto male, e lo fa per un grande amore, quello per la figlia che portava in grembo, al di là di tutto. Quella che stiamo per raccontarvi, è la commovente storia di Anna Negri Valvo.
Anna, giornalista del quotidiano “Avvenire”, è incinta della sua terza figlia quando scopre di avere un brutto male. La terribile scoperta, non scalfisce il suo cuore di mamma che di fronte alla possibilità di iniziare delle cure mediche, e sapendo che avrebbero potuto recare danno alla bambina, si premura prima di tutto di salvaguardare la vita che porta in grembo. Partiamo dall’inizio della sua storia.
Giovane mamma colpita da brutto male
Nel 1968 nasce a Varese e, sin da giovanissima, le sue passioni sono la musica e lo studio. La fine degli studi al liceo scientifico e l’iscrizione, poi, alla facoltà di Lettere di Milano. Anna ha un sogno nel cassetto: quello di diventare una giornalista. Ed è proprio durante un corso di formazione che conosce il suo futuro marito Enrico.
Il sogno di Anna diventa realtà, come anche quello di sposarsi con Enrico. La carriera diplomatica del marito la porta a viaggiare molto: prima il trasferimento a Roma (qui nasce la loro prima bimba, Silvia), poi a Smirne, in Turchia, perché ad Enrico viene affidato l’incarico di console. Ed è proprio in questo momento che Anna decide di dedicarsi alla famiglia e abbandona la carriera giornalistica.
In Turchia nascerà Irene, la loro seconda figlia. Poi ancora un trasferimento, ad Ankara, sempre per gli impegni consolari di Enrico. La vita procede tranquilla, fino a quel febbraio del 2005 quando Anna incinta della loro terza bimba, scopre di avere un linfoma gastrico aggressivo. Sono necessarie delle terapie invasive per poterlo sconfiggere, ma Anna sa bene che le cure nuocerebbero alla piccola che porta in grembo.
Anna rifiuta le cure
I medici in Turchia le consigliano di abortire, ma lei rifiuta nella maniera più assoluta. Rientra a Milano, dove viene operata allo stomaco per la rimozione del tumore. E’ lei stessa, però, a chiedere il rinvio della chemioterapia per permettere alla sua piccola di nascere sana e senza problemi. La piccola Rita nascerà alla 32esima settimana di gestazione, senza alcuna complicazione.
La malattia però avanza e Anna continua a combattere il suo calvario. Ciò che colpisce tutti coloro che le sono vicini, a partire dal marito, è che nessuno la vede mai piangersi addosso, tutta la sua attenzione è rivolta sempre alle sue bambine e cerca di passare sempre più tempo con loro. L’11 luglio del 2005, due mesi dopo il parto, Anna nasce al Cielo.
Un dono per tutti noi
“Signore, non ti chiediamo perché ce l’hai tolta, ti ringraziamo perché ce l’hai donata. Gianna (Santa Gianna Beretta Molla, ndr) e Anna hanno eroicamente scelto per la vita della creatura che portavano in grembo, anche se con modalità diverse; ambedue hanno nutrito la speranza di guarire dal tumore e continuare a vivere. La storia di Anna è una storia meravigliosa, che merita di essere fatta conoscere ampiamente ” – sono state le parole di Monsignor Rimoldi, primo biografo ufficiale proprio di Santa Gianna e che ha, anche, celebrato il funerale di Anna.
L’intera storia di Anna è raccontata in un libro, dal titolo “La vita dentro – Storia di Anna Negri Valvo“, una bella ed emozionante biografia raccolta dalla giornalista Maria Teresa Antognazza attraverso i ricordi e le emozioni del padre Mario. La storia di una mamma coraggio e della sua lotta contro il tumore allo stomaco, che non ha pensato a nulla, se non quello di salvare quella vita che portava in grembo…come fece, a suo tempo, Santa Gianna Beretta Molla.