Il Vangelo narra che l’Arcangelo Gabriele arrivò a Nazareth, per recapitare un messaggio speciale.
L’Arcangelo Gabriele cercava la Vergine Maria, promessa sposa di un certo Giuseppe, per dirle che era lei la prescelta dal Signore, colei che avrebbe partorito il suo Figlio unigenito, Gesù Cristo.
L’Arcangelo apparve a Maria e le disse: “Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te”. (…) “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.
L’Annunciazione realizza l’incarnazione di Cristo
Ma Maria sapeva bene di “non conoscere uomo” e si domandava come potesse, dunque, partorire un figlio. L’Arcangelo le chiarì anche questo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio”.
A quel punto, Maria disse: “si”, “fiat”. A quel punto, Maria diede quella risposta che cambiò le sorti dell’umanità intera, di ogni essere umano, creato prima e dopo di lei: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”.
La Vergine Maria aveva accettato di partorire, di essere la Madre del Figlio e Creatore nostro. Avrebbe permesso l’incarnazione di Dio in un uomo, dando modo, al progetto di salvezza e di riscatto dalle tenebre di tutto il genere umano, di compiersi.
La “Conceptio Domini”, l’Annunciazione del Signore alla Beata Vergine Maria, tramite il messaggero per eccellenza, San Gabriele Arcangelo, sottolinea il concepimento verginale di Gesù. Ed è, questo, un concetto che differenzia la nostra religione da tutte le altre: Dio, partorito da una Vergine, assume forma umana, ma senza mai essere toccato dal peccato degli uomini.
L’annuncio a Giuseppe
La ricorrenza rientra nelle solennità del Signore e non di Maria, tanto che l’annuncio -ricordiamolo- viene fatto, in qualche modo, anche a Giuseppe: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”, gli aveva detto in sogno l’Angelo.
L’Annunciazione dell’Angelo a Maria è anche il primo dei Misteri gaudiosi del Santo Rosario, nonché la preghiera che il Pontefice recita alla folla, riunita in piazza San Pietro, alle 12.00 di ogni domenica, ossia l’Angelus.
Come si determina la data della festività dell’Annunciazione?
La Chiesa cattolica celebra questo evento il 25 Marzo, 9 mesi esatti prima del Natale. La Chiesa ortodossa, invece, il 7 Aprile, secondo il calendario giuliano.
Se la solennità dell’Annunciazione del Signore coincide con una domenica di Quaresima, essa viene rinviata al lunedì; se cade nella Settimana Santa o nell’Ottava di Pasqua, viene spostata al lunedì dopo la Domenica in Albis (la prima domenica dopo Pasqua).
E’ singolare notare che, fino al XVIII secolo, in qualche luogo (sicuramente in Toscana), il giorno dell’Annunciazione era considerato Capodanno, secondo un calendario “Stile dell’Incarnazione”.
Ricordiamo anche che la casa di Maria, il luogo fisico in cui avvenne l’Annunciazione del Signore, oggi si trova nel Santuario della Santa Casa di Loreto, per un prodigio ancora inspiegato.
Antonella Sanicanti
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