Una consacrazione che ha un significato particolare quella decisa dal Patriarca Mons. Pizzaballa, per tutta la Terra Santa.
I luoghi dove Gesù ha vissuto con Maria e Giuseppe da bambino e dove, poi, ha predicato, saranno consacrati alla Sacra Famiglia, con una particolare celebrazione Eucaristica. Lo speciale momento di preghiera si avrà a Nazareth.
La consacrazione alla Sacra Famiglia
Il prossimo 27 giugno, nella Basilica dell’Annunciazione di Nazareth, Monsignor Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, consacrerà il Medio Oriente alla Sacra Famiglia. Un momento particolare e di grande fede che si svolgerà nel pieno dell’Anno dedicato proprio a San Giuseppe.
Con una particolare Celebrazione, alla quale prenderanno parte tutti gli Ordini della Terra Santa, l’atto di affidamento e consacrazione alla Famiglia di Nazareth.
Monsignor Pizzaballa: “Sarà benedetta l’icona della Sacra Famiglia”
Il Patriarca ha, anche, spiegato, con una lettera, lo svolgimento della giornata: “Benediremo un’Icona della Sacra Famiglia appositamente dipinta e intarsiata con le reliquie della stessa Basilica dell’Annunciazione. L’icona rappresenta la Sacra Famiglia di Nazareth, che riposa sopra l’altare della chiesa di San Giuseppe, a Nazareth, dove, secondo la tradizione, si trovava la casa del Falegname”.
Un’icona itinerante che arriverà anche a Roma
Una icona che non resterà ferma all’intero della stessa Basilica: “L’icona sarà portata in pellegrinaggio, partendo dal Libano, verso i paesi dell’Oriente, fino al suo arrivo a Roma verso la fine dell’anno di San Giuseppe, l’8 dicembre 2021. Da Roma, l’Icona farà il suo viaggio di ritorno in Terra Santa dove rimarrà. Anche a Roma il Santo Padre impartirà la sua speciale Benedizione Apostolica per la Giornata della Pace per l’Oriente” – ha spiegato Monsignor Pizzaballa.
Una terra ancora martoriata da scontri e divisioni, la consacrazione alla Famiglia di Nazareth è segno di Misericordia di Dio: “Invochiamo la Pace su questo amato Medio Oriente, dove la fede cristiana è nata ed è ancora viva, nonostante le sofferenze” – conclude il Patriarca.
Un momento di intensa fede e preghiera universale che il Medio Oriente si appresta a vivere.
Fonte: acistampa
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ROSALIA GIGLIANO