Ansia: come riconoscerla e combatterla con l’arma della preghiera

Può capitare a tutti di farsi prendere dall’ansia, per tanti motivi, tanto più oggi giorno in cui si è sovraccaricati da tante pressioni, ma non bisogna lasciare che questo sentimento negativo turbi la nostra pace.

persona pensierosa
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Infatti, c’è un grande antidoto ad essa e ce lo offre Dio che dispone di ogni cosa e più noi ci affanniamo e ci agitiamo, più intralciamo i suoi piani d’amore.

Sì, perché l’ansia è un sentimento cattivo, e come tutti i sentimenti negativi non viene da Dio e va scacciata con un atteggiamento di abbandono fiducioso. Anche si trattasse della situazione peggiore che possiamo trovarci a vivere, dobbiamo avere sempre presente che Dio ci è vicino, non ci lascia mai soli.

E agisce ancor di più quando, riposta in lui ogni speranza, chiudiamo gli occhi della nostra anima e ci lasciamo abbracciare. “Io invece resto quieto e sereno: come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è in me l’anima mia“. (Sal 131,2).

Riconoscere l’ansia e combatterla

I nostri pensieri, invece, a volte sono incontrollabili e dobbiamo constatare che, pur con tutta la nostra buona volontà, ci sovrastano. Diceva Sant’Ignazio di Loyola: “Presuppongo che esistono in me tre tipi di pensieri, cioè uno mio proprio, che deriva unicamente dalla mia libertà e dalla mia volontà, e gli altri due che provengono dall’esterno”. Gli altri due pensieri vengono uno da Dio e uno dal maligno.

Donna ansiosa
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Occorre allora distinguere bene quale sia il nostro pensiero personale, quali sono le ispirazioni divine e qual è invece l’operato del maligno nella nostra mente, che è atto a confonderla e a sconvolgerla. Il suo intento è soprattutto quello di non farci accettare quello che stiamo vivendo, di distorcere il presente e toglierci la speranza, allontanandoci così da Dio e dalla vera felicità.

Ecco allora che in tutto questo il nostro pensiero deve orientarsi verso gli aiuti della ragione, che possono dare speranza, e gli aiuti della fede, gli unici in grado di dare pace: “La paura infatti altro non è che l’abbandono degli aiuti della ragione” (Sap 17,11).

La nostra ragione illuminata da Dio può indicarci che ci sarà un modo in cui riusciremo a vivere ed affrontare quello che siamo vivendo, rimanendo saldi nel reale, trovando conforto in ciò che abbiamo, e non rinunciando a chiedere aiuto.

Portare infatti l’attenzione su cose pratiche e distrarre in questo modo la mente è fondamentale perché crea un’alternativa alla situazione angosciosa che stiamo vivendo. Se questo è ciò che ci suggerisce un pensiero razionale positivo, la fede andrà oltre le cose, e ci dirà una cosa fondamentale: di non abbandonare la preghiera e di rivolgerci a Dio. Ci dirà, che in un modo o nell’altro, Dio ci aiuterà.

La preghiera contro l’ansia

“Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare;
la forza ed il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare;
e la saggezza di conoscerne la differenza.

Vivendo un giorno alla volta;
godendo di un momento alla volta;
accettando le avversità come la via alla pace.

Prendendo, come egli stesso ha fatto,
questo mondo di peccati com’è,
e non come lo vorrei io.

Fidandomi che egli farà tutto giusto se mi arrendo alla sua volontà;
che io sia ragionevolmente felice in questa vita
e supremamente felice con lui per sempre nella prossima. Amen”.

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