In onore di San Martino di Tours c’è una pietanza della tradizione, fatta con un’antica ricetta, con cui gli si rende omaggio ed è legato ad un particolare episodio della sua vita.
San Martino di Tours è un santo molto popolare e la sua figura è da sempre legata a tradizioni popolari spesso attinenti al mondo contadino. Dal momento che la sua festa cade nel bel mezzo dell’autunno sono i cibi tipici del periodo che diventano specialità culinarie con cui si festeggia questo grande santo.
Ma non solo: esiste in particolare un piatto dedicato a lui che fa riferimento ad un particolare evento della sua vita. Da uno specifico episodio della storia di questo vescovo che fu prima soldato e che si convertì nasce un piatto succulento e prelibato che gli rende omaggio. Si tratta dell’oca al forno: una squisitezza degna di un grande festeggiamento.
L’oca al forno per festeggiare San Martino: origini del piatto
Come nasce l’oca al forno in onore di san Martino? Nella tradizione culinaria molti piatti dedicati ai santi traggono spunto da un elemento come un particolare aneddoto. È così anche in questo caso. C’è da dire che per quanto riguarda san Martino sono davvero varie le specialità che gli sono state dedicate nel corso del tempo.
Tutte hanno a che fare con l’autunno e spesso con i prodotti della terra. C’è il detto “a san Martino castagne e vino“: è un esempio di un alimento che gli viene associato e che è anche tipico della stagione autunnale.
A Venezia lo si ricorda con un semplice biscotto di pasta frolla a forma di uomo a cavallo per ricordare il famoso episodio da cui parte la conversione del santo: quando incontra un povero e preso da compassione gli dona metà del suo mantello.
In Sicilia ci sono i biscotti con crema di ricotta e cannella che gli sono stati dedicati e costituiscono un classico dolce per ricordarlo. C’è poi l’oca al forno, una specialità fatta prevalentemente in centro Europa, ma facilmente realizzabile ovunque.
Il riferimento è all’episodio della nomina di san Martino a vescovo. Era ancora il tempo in cui la consacrazione episcopale avveniva per acclamazione popolare e del clero. Fu così per il santo, che godeva di grande ammirazione per le sue virtù e certamente anche già di una certa fama di santità.
Mentre tutti lo acclamavano come il nuovo vescovo di Tours, lui decise di scappare, perchè non voleva accettare quella nomina e fuggire fu la sua reazione istintiva. Andò a rifugiarsi in un pollaio dove c’erano varie oche starnazzanti.
Queste si misero a starnazzare e fecero rumore e scompiglio tanto che san Martino fu scoperto quasi subito. Da qui, dunque, l’oca è diventata un animale simbolico a lui associato.
L’oca al forno per san Martino: ingredienti e preparazione di un piatto squisito
Anticamente l’oca era considerata il maiale dei poveri perché costava poco ed era ricca di grassi, nutriente e saziante. Oggi non è più così e, anzi, si tratta di un alimento sofisticato e ricercato, a volte non semplicissimo da reperire se non nei negozi più forniti.
Ad accompagnare questo piatto ci sono altri ingredienti tipici del periodo autunnale: le castagne e il cavolo di accompagnamento. Per quanto riguarda il contorno di cavolo, se lo si vuol fare in aggiunta, va preliminarmente tagliato a striscioline e fatto rosolare in burro e cipolla.
Poi va sfumato con aceto o vino rosso e si prosegue a farlo stufare fino a portarlo a completa cottura. Si serve accompagnato da mele tagliate a fettine e qualche cucchiaio di gelatina di mirtilli o di confettura di lamponi che dona un tocco aromatico sofisticato e sfizioso. Per l’oca al forno per 6 persone occorrono:
Ingredienti
- 1 o a di circa 2,5 kg intera e privata della testa e delle viscere
- 5 mele piccole
- 250 gr di scalogni
- 200 gr di castagne bollite e pelate
- 1 cipolla piccola
- ½ tazza di vino bianco secco
- 1 mazzetto di timo fresco
- 20 gr di burro
- Sale q.b.
- Pepe nero macinato q.b.
Procedimento
- Si comincia a pulire l’oca se non la si acquista già pulita. Dopo averla eviscerata si mette dentro una mela e gli spicchi della cipolla con anche un rametto di timo.
- Si passa a legare l’oca in modo stretto. La si pone su di una gratella posta a sua volta sopra una teglia di dimensioni più grandi e ricoperta di carta stagnola. La teglia sottostante serve a raccogliere il liquido che fuoriuscirà durante la cottura.
- Nel frattempo, dopo aver preriscaldato il forno a 160° in modalità statica si procede alla cottura calcolando 40 minuti per ogni chilo di oca.
- A questo punto, quando la cottura è ultimata si va a filtrare il liquido e si preleva mezza tazza di esso.
- Lavare le mele e tagliarle in 8 parti.
- Sbucciare gli scalogni e dopo aver sciolto il burro con il timo aggiungere le mele e le castagne (queste devono essere precedentemente bollite).
- Unire anche gli scalogni, salare e pepare. Sfumare con il vino bianco e aggiungere anche il liquido di cottura dell’oca tenuto da parte.
- Proseguire con la cottura per 5 minuti.
- Infine, prima di servire si trasferisce l’oca in una teglia pulita e si pongono accanto le mele, le castagne e gli scalogni.
- Rimane da fare un ultimo passaggio in forno lasciando il tutto per 30 minuti alla stessa temperatura prima di poter gustare questa prelibatezza in tutta la sua bontà.