Coronavirus: la saggezza degli anziani ci guida nei tempi difficili

In questi giorni di incertezze, è bene ascoltare le parole dei nostri anziani, che hanno vissuto in passato esperienze del tutto simili a quella che stiamo vivendo con il Coronavirus.

Una signora anziana abbraccia Papa Francesco

È il caso di nonna Neta, che ha vissuto gli anni della “Spagnola”, la tragica pandemia influenzale che all’inizio del ventesimo secolo travolse il pianeta, causando ben cinquanta milioni di morti. Neta in quegli anni era nient’altro che una bambina, nata da poco, ma ricorda bene ciò che attorniava la prima guerra mondiale e gli anni che ne seguirono.

La saggezza dei nostri anziani

Neta non si impressiona più di tanto a quello che vede oggi, in televisione. Dalla finestra del suo salotto, osserva che le strade della cittadina sono deserte. “I tempi sono questi, che dobbiamo farci?”, risponde al giornalista che la interroga, con il massimo della naturalezza. Lei è nata nel 1916, e in questi giorni, come ha fatto in tutta la sua vita, prega. Mentre attende la fine di questa pandemia.

Tutto terminerà, proprio come finì quella drammatica esperienza della Spagnola con il suo impressionante numero di vittime. L’influenza cioè che uccise milioni di persone all’inizio del ventesimo secolo. Neta, il cui vero nome è Anna Novero, è ormai una delle ultime testimoni di quegli anni difficili, di quei tempi che segnarono sia le campagne che le città. Tempi durissimi ma che sono stati superati. Dalla sua storia prendiamo forza per tenere viva e ferma la nostra speranza. Confortati dagli enormi passi in avanti compiuti nel frattempo dalla medicina.

Il progresso della scienza

Oggi, infatti, i tempi sono diversi, perché la scienza ha fatto progressi. Tra poco si potrebbe trovare una cura, altre se ne stanno sperimentando negli ospedali. Ci sono molti sistemi per tracciare la diffusione del contagio. I posti negli ospedali sono numerosi, eppure non bastano. Ma con i sistemi di donazioni online e il lavoro delle istituzioni e degli operai, in non molto tempo si riesce a ricavare postazioni di emergenza in cui c’è tutto il necessario per curare e reperire respiratori e posti di terapia intensiva.

Con una stampante 3D si riesce, per un colpo di genio di un giovane imprenditore, a trasformare una maschera da sub in uno strumento per la ventilazione polmonare. Tuttavia, l’umanità che si trova ad affrontare questi momenti è la stessa. Stesse preoccupazioni, e stessa speranza che poco alla volta tutto quanto finirà. E che come diceva la mistica Giuliana da Norwich, “tutto andrà bene”.

Cerchiamo conforto nella Parola

A proposito, ci è utile rileggere le parole scritte in Atti 2,16-21. “Negli ultimi giorni, dice il Signore, Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno dei sogni. E anche sui miei servi e sulle mie serve in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi profeteranno.
Farò prodigi in alto nel cielo e segni in basso sulla terra, sangue, fuoco e nuvole di fumo.
Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue, prima che giunga il giorno del Signore,
giorno grande e splendido. Allora chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato“.

Coronavirus Speranza Affidiamoci Gesù

Per questo è bene che, anche in questi giorni difficili, ciascuno di noi si rivolga al Signore con tutto il cuore per pregarlo, consapevoli che con Lui non avremo nulla di cui temere. Perché la Sua misericordia è infinita, e il Suo amore per i suoi figli è più grande di ogni difficoltà.

Giovanni Bernardi

Fonte: lastampa.it

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