È stato annunciato l’avvio della causa di beatificazione di suor Clare Crockett: la suora irlandese che prima della conversione era un’attrice dalla promettente carriera, ma aveva deciso di donarsi tutta a Dio.
La congregazione dei Servi del Focolare, di cui faceva parte suor Clare Crockett ha annunciato l’avvio della causa di beatificazione che avrà inizio il 12 gennaio 2025. La fama di santità della giovane suora irlandese rimasta vittima di un terremoto in Ecuador il 16 aprile 2016 continua a diffondersi.
Il vescovo della diocesi di Alcalá de Henares in Spagna ha accolto la richiesta della postulatrice della causa, suor Kristen Gardner, autrice anche di una biografia della giovane suora, Alone with Christ alone. La storia di suor Clare Crockett è affascinante perché al centro c’è la sua totale conversione arrivata quasi all’improvviso.
Nata nel 1982 nell’Irlanda del Nord, nonostante fosse cresciuta in una famiglia cattolica nell’adolescenza si allontana dalla fede. Abbraccia il sogno di diventare un’attrice e si impegna per riuscirci. Ha talento, doti che le permettono di emergere e già all’età di 15 anni inizia a lavorare in televisione.
Suor Clare Crockett: al via la causa di beatificazione
A 17 partecipa ad un incontro di preghiera in occasione della Settimana Santa e qualcosa in lei inizia smuoversi, ma l’attrazione per la vita mondana e l’ambiente dello spettacolo è forte e continua a tenerla lontana dalla fede.
Si inoltra nel mondo del cinema e come lei stessa ha affermato più tardi, viveva in peccato mortale, beveva, fumava, anche droghe, non aveva ancora chiesto a Gesù di aiutarla. Quando una notte vomitando nel bagno di una discoteca avverte fortemente la presenza di Dio inizia un cambiamento.
Comincia a comprendere che continuare la vita di prima non ha senso e sente di trovarsi in un vuoto profondissimo che può colmare solo donandosi completamente. Nel 2001 entra come postulante nelle Serve del Focolare della Madre. Nel 2006 prende i voti e sceglie come nome religioso quello di Sr. Clare Maria della Trinità e del Cuore di Maria. Fa poi la professione perpetua nel 2010.
La missione e il terremoto
Ha vissuto nelle comunità in Spagna e in Florida. Poi viene mandata in Ecuador a Playa Prieta. Lì si occupa dei bambini e li travolge con il suo entusiasmo. Trasmette la fede in modo semplice e gioioso, ha un grande amore per l’Eucarestia e coinvolge con la sua vitalità.
Ama suonare la chitarra, usare l’umorismo e l’allegria. Affronta con forza la stanchezza e sente di voler accogliere anche le sofferenza per amore del Signore, così come lui ha sofferto per noi. Donarsi a Dio e agli altri è la sua missione di vita.
Non si risparmia e porta avanti l’evangelizzazione in una terra difficile per condizioni di povertà e costumi immorali. Nel tardo pomeriggio del 16 aprile 2016 un terribile terremoto di magnitudo 7.8 colpisce quel luogo. Insieme ad altre suore e postulanti suor Clare era da poco tornata dalla messa e stava tenendo una lezione di chitarra quando la catastrofe imperversa.
Non c’è stato il tempo di scappare, il crollo ha sommerso le vittime. Lei e altre cinque postulanti perdono la vita. Poche ore prima durante il pranzo avevano parlato della morte e lei aveva dichiarato: “Io non ho paura della morte. Perché dovrei avere paura della morte se vado da Colui con cui ho sempre anelato stare tutta la mia vita?”.
Una fama di santità che dona frutti
La postulatrice della causa ha affermato che “la sua coerenza di vita e la sua dedizione totale nei diversi apostolati che ha svolto in Spagna, negli Stati Uniti e in Ecuador sono riusciti a trasmettere il messaggio che solo Dio può soddisfare il cuore dell’uomo quando questi si dona completamente a Lui, senza rinnegarlo“.
Dal momento della sua morte sono in molti i fedeli che hanno manifestato il desiderio dell’avvio di un processo di canonizzazione per questa suora di cui si percepisce vivamente la santità. In questi anni la sua storia è stata oggetto della realizzazione di un film documentario dal titolo O tutto o niente.
Questa frase racchiude la sua spiritualità e rappresenta il suo motto ispirato ad un’espressione di santa Caterina da Siena. Il suo intento infatti è stato quello di dare tutto a Dio senza tenere niente per sé in una dedizione totale ed esemplare.