Come considerare le tante apparizioni di cui veniamo a conoscenza? I più preparati “nella fede” cristiana saprebbero rispondere?
Sono tantissimi i Santi che, durante la loro esistenza, hanno raccontato di aver avuto delle apparizioni, delle rivelazioni. Essi hanno visto materializzarsi, davanti ai loro occhi, Gesù, Maria, Angeli, ma anche demoni.
Anche altre persone -non reputate Santi, ma comuni- hanno condiviso quella stessa esperienza mistica. Questo è ciò che sta accadendo tutt’ora a Medjugorje, per esempio. I veggenti vedono la Regina della Pace e ricevono da lei dei messaggi da divulgare al mondo.
Come si pone la Chiesa di fronte al fenomeno delle apparizioni?
La Chiesa -giustamente- è sempre molto cauta. Prima di dichiarare la veridicità delle apparizioni, le esamina a fondo, cercando di raccogliere le adeguate testimonianze e, soprattutto, di farsi guidare dallo Spirito Santo, per il necessario discernimento.
E’ accaduto per Fatima, come per Lourdes e sta accadendo anche per Medjugorje, tanto per citare solo alcuni dei luoghi in cui è apparsa proprio la Vergine Maria!
Il perché di tanta prudenza è presto spiegato. Ognuno di noi potrebbe avere delle apparizioni, delle rivelazioni cosiddette private, ma solo un’anima santa, o almeno cristianamente istruita e devota, riesce a distinguerle da quelle ingannevoli, magari con l’aiuto di guide spirituali responsabili.
Ricordiamo che anche il principe del male può apparire e, soprattutto, assumere ogni sembianza, oltre a suggestionarci in svariati modi. Le indagini, dunque, servono a chiarire tutto questo e ad escludere anche fattori psicologici o psicopatologici, nonché truffe architettate ad hoc, da presunti veggenti.
Se un’apparizione è veritiera, possiamo non crederci?
C’è da dire, e da sottolineare, che, anche qualora un’apparizione e la relativa rivelazione privata fossero riconosciute come veritiere dall’iter ecclesiale, non verranno mai imposte come dottrina della Chiesa a noi fedeli. Ossia, ogni fedele è libero di credere o meno alle apparizioni, anche a quelle riconosciute dalla Chiesa, anche a quelle mariane.
Se da un lato le apparizioni hanno la prerogativa di esaltare il messaggio evangelico -e mai di contrastarlo o di denaturalizzarlo, esse non sono necessarie al nostro cammino di redenzione e di salvezza. Per questo, basta ascoltare e mettere in pratica la Parola di Dio!
Nessuna apparizione, infatti, potrà mai aggiungere qualcosa alla fede o ai contenuti dottrinali. Detto questo, ognuno di noi è libero da ogni vincolo, ma se crede può seguire la scia dei messaggi relativi alle apparizioni, che spesso servono a convertire, a richiamare alla fede chi se ne è allontanato.
Chiunque abbia il desiderio quotidiano di avvicinarsi il più possibile a Dio, può facilmente “ritenere” nel proprio cuore, se una rivelazione rispecchia lo spirito cristiano, ricordando che “temere Dio, questo è sapienza e schivare il male, questo è intelligenza”.
Antonella Sanicanti
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