L’appello di Sammy: “Salvate mio figlio dall’uomo che mi ha violentata”

L'appello di SammyUna ragazza vittima di stupro denuncia un’ingiustizia, questo l’appello di Sammy: “Aiutatemi a salvare mio figlio dall’uomo che mi ha stuprata”.

La storia di Sammy Woodhouse è malauguratamente troppo comune: dall’età di 14 anni è stata vittima delle violenze sessuali di un uomo (Arshid Hussain), finché non è riuscita a denunciarlo e farlo arrestare con 23 capi d’accusa. L’uomo, minacciava, picchiava e stuprava ogni giorno la ragazzina: quando questa aveva 14 anni è rimasta incinta una prima volta e questo l’ha obbligata ad abortire. L’anno successivo Sammy è rimasta nuovamente incinta, ma questa volta è riuscita a tenere il bambino.

Reclusa in un incubo, la ragazza ha escogitato un piano per mettere in salvo se stessa ed il bambino nato da quelle violenze. Quando ha raccolto prove sufficienti per incastrarlo, infatti , lo ha denunciato alla polizia di Rottherham (Inghilterra). Le prove sono state sufficienti per una condanna a 35 anni di carcere, ma l’incubo per questa ragazza non è ancora finito. Il tribunale della città britannica ha infatti stabilito che l’uomo deve far parte della vita del figlio in quanto padre biologico.

L’ingiustizia ai danni di Sammy: “Sto portando avanti una raccolta fondi per cambiare la legge”

Per quanto possa sembrare assurdo, la decisione del tribunale è rispettosa della legge costituzionale britannica che impone al padre biologico di prendersi cura del figlio (anche se in tal senso ci sono dei dubbi). In questo caso, però, il magistrato avrebbe potuto considerare la situazione come un caso eccezionale (così è in effetti) ed escludere il padre biologico dalla vita del bambino.

Determinata a salvaguardare se stessa ed il figlio dalla violenza del padre, Sammy ha lanciato un appello dal proprio profilo Facebook con il quale chiede ai cittadini britannici di aiutarla in una raccolta fondi che permetta di cambiare la legge: “Come vittima di stupro, non ottengo i miei diritti umani. Il mio aggressore, invece, sì”, scrive Sammy per promuovere la raccolta fondi che è già arrivata a 200 mila firme, quindi aggiunge: ”Questo succede in tutto il Regno Unito. Succede a migliaia di donne e deve finire”. La vicenda è diventata ovviamente di dominio pubblico e tutte le principali testate britanniche offrono visibilità alla lotta della ragazza.

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Luca Scapatello

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