Il terremoto che nell’estate del 2016 ha devastato il centro Italia è stato un duro colpo per le popolazioni che vi abitavano. Ancora oggi ad Amatrice, Arquata del Tronto e Accumuli si affrontano le conseguenze del sisma e ci sono giorni in cui alla speranza si sostituisce lo sconforto. Ci sono giorni, però, in cui i problemi e le difficoltà vengono dimenticate come sta succedendo in queste ore ad Arquata del Tronto dove si festeggia il ritrovamento di un tabernacolo rimasto sepolto dalle macerie, al cui interno c’era una pisside rovesciata il cui contenuto è rimasto sorprendentemente intatto.
Il tabernacolo in questione era stato ritrovato tempo addietro durante le operazioni di ricerca ed era stato stipato insieme ad altri beni in un magazzino. Di recente è stato restituito alla diocesi ed è stato proprio in quel momento che è stata fatta la scoperta: monsignor Giovanni d’Ercole ha aperto il tabernacolo e si è reso conto che la pisside all’interno si era rovesciata a causa del sisma, ma che al tempo stesso il contenuto era rimasto al suo interno. Quando poi è andato ad aprire la pisside si è accorto con grande stupore che le ostie al suo interno (circa una quarantina) erano in perfetto stato di conservazione.
Per motivi inspiegabili nessuna muffa o batterio aveva alterato la composizione delle ostie: il loro aspetto, la loro consistenza ed il loro odore era identico a delle ostie appena consacrate. Diffusione a parte dell’insolito accadimento, monsignor d’Ercole non vuole parlare di miracolo e si limita a constatare quanto segue: “La fede richiede prudenza. Si resta senza parole. È un segno di speranza per tutti. Davanti a un fatto come questo sicuramente si rimane in silenzio. Semplicemente commuove e rafforza la fede in Gesù terremotato che è rimasto vivo per consolare la popolazione di Arquata”.