La nuova rivendicazione delle coppie omosessuali riguarda la presenza del fasciatoio anche nei bagni pubblici degli uomini. La parità dev’essere esplicata anche in questo ed ecco che nasce un movimento per cambiare i pannolini.
Vi sarete accorti che per abitudine e tradizione molti dei bagni pubblici presentano un fasciatoio solamente nel bagno delle donne, o al massimo nella zona comune. Al giorno d’oggi però i padri sono molto più presenti nella vita dei figli e può capitare che un genitore single o in coppia si trovi con la necessità di cambiare un pannolino mentre si trova in giro. Questo è spesso un problema, proprio perché il fasciatoio è quasi totale esclusiva del bagno delle donne e per utilizzarlo ci si deve esporre a momenti imbarazzanti oppure rinunciare.
In questi giorni è nato un movimento su ‘Twitter‘ chiamato “Io cambio” che solleva proprio questa problematica. L’idea di fornire i bagni maschili dello strumento è sicuramente utile e giusta in una prospettiva di totale parità dei sessi, l’unica nota stonata è che il movimento non è portato avanti dai padri eterosessuali (il 99,95% di quelli presenti in Italia) pensi dai padri omosessuali. Viene da chiedersi come mai una tale istanza è nata solo in difesa del diritto dei genitori omosessuali e non molto prima per rispetto di tutti gli uomini che sono genitori. E’ possibile che si tratti solamente dell’ennesima battaglia per far valere i diritti di una minoranza e che la presenza stessa dei fasciatoi non abbia reale importanza?
Posto che l’idea di base sia corretta e che anche gli uomini (qualunque sia il proprio orientamento sessuale) abbiano il diritto di cambiare il figlio in totale privacy, pare evidente che il punto in oggetto non sia tanto il fasciatoio quanto il dare ancora una volta risalto al discorso della parità dei sessi e a quello delle famiglie omosessuali, con il sottocapitolo legato alla questione genitoriale che al momento in Italia è taboo. Tale lettura appare evidente dalle affermazioni dell’ideatrice del movimento “Io Cambio”, ovvero Isabella Musacchia, la quale in una recente intervista ha spiegato da dove è nata l’idea: “Mi si è accesa una lampadina quando ho visto che ad Hug, un bar nel quartiere Nolo di Milano, il fasciatoio era stato messo solo nel bagno degli uomini”.
L’attivista ha pensato che fosse una bella idea, le ragazze che gestiscono il locale avevano fatto il contrario rispetto a quanto si vede negli altri locali. Nei giorni successivi ha notato che in effetti il fasciatoio si trova solo nel bagno delle donne, quindi ha pensato che si trattasse di: “Un bel punto di partenza per parlare di parità di genere e diritti delle famiglie arcobaleno”. Certo ci sarebbe da sottolineare che mettere il fasciatoio solo nel bagno degli uomini è una discriminazione al contrario, ma da questa “lotta” potrebbe nascere come effetto collaterale un vantaggio per i padri eterosessuali, poco importa se nessuno li ha considerati.
Luca Scapatello
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